Violamania:| Siamo tutti un po' Romulo
La Fiorentina che si presenterà allo Juventus Stadium sarà una squadra fortemente debilitata, visto che Juan Cuadrado rientrerà solo nelle ore immediatamente antecedenti al fischio dell'arbitro, poiché reduce dalla sfida amichevole con la sua Colombia a Miami. Ma pesa soprattutto l'assenza di ben due squalificati a centrocampo, zona in cui si potrebbe decidere l'incontro: parliamo di Alberto Aquilani e Giulio Migliaccio. A meno di cambi di modulo improvvisi da parte di Vincenzo Montella, i gigliati si schiereranno dunque con il consueto 3-5-2 che vedrà forzatamente in campo, insieme a Pizarro e Borja Valero, l'unico centrocampista adattabile al ruolo di interno, Romulo.
Strana la vita di questo brasiliano, arrivato a Firenze due anni e mezzo fa per fare il terzino destro, poi adattato da Sinisa Mihajlovic al ruolo di ala, visto la sua scarsa propensione alla fase difensiva, e poi trasformato da Montella in uno dei componenti del trio che staziona solitamente intorno al cerchio centrale del campo. Il rendimento offerto da Romulo in maglia gigliata è stato spesso di poco inferiore alla sufficienza, visto che alla generosità abbina una scarsa capacità di incidere in fase offensiva (e dunque cross sbagliati o tiri sbilenchi). Insomma due buoni polmoni, ma piedi tutt'altro che carioca.
Eppure Romulo fa simpatia, come tutti quei faticatori abituati sempre a giocare di rincorsa, magari non dotati di grandi capacità ma apprezzati comunque per il fatto di essere generosi e volenterosi nell'eseguire l'esercizio che gli viene affidato. E non parliamo solo del calcio. Pensiamo a quegli studenti che in pagella ricevono il 6 strasudato, accompagnato dal classico commento: 'Si impegna, ma potrebbe fare di più'. Le speranze di successo della Fiorentina a Torino dovranno reggersi anche sulla voglia di dare tutto di Romulo, un'anima pura, che in un calcio popolato da personaggi orrendi due settimane fa, in visita al Meyer (l'ospedale pediatrico di Firenze) ha ricordato la storia del figlio di suo fratello, malato, cui il giocatore è stato molto vicino.
'I veri eroi non siamo noi calciatori, ma voi operatori che aiutate questi bambini' disse con un filo di commozione Romulo. Non un campione da copertina, ma un uomo sincero, che sabato si infilerà le scarpette, indosserà la maglietta viola, e proverà a dare con generosità tutto se stesso per la causa della Fiorentina, contando sulla presenza di tanti cuori gigliati al suo fianco, che magari riconoscendosi un po' in lui faranno un tifo tutto speciale per questo numero 92 brasiliano che dovrà lottare e contrastare i campioni d'Italia della Juventus, in un match che Firenze aspetta già con una trepidazione assolutamente speciale.