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    Violamania: Si vede benissimo che noi non siamo un supermercato

    Violamania: Si vede benissimo che noi non siamo un supermercato

    La hit dell’estate in casa Fiorentina è destinata ad essere quella lanciata dal presidente esecutivo, Mario Cognigni, intitolata “noi non siamo un supermercato”. Da domenica, giorno in cui il numero uno viola in carica ha pronunciato le fatidiche parole nel corso di una cena con un club di tifosi, ad oggi la realtà ha superato ogni più brutta fantasia, perché, nell’ordine, la società gigliata ha trattato Borja Valero con l’Inter, Kalinic con il Milan e presto si ritroverà catapultata in mezzo all’affare Bernardeschi che potrebbe finire nientemeno che alla Juventus. E poi Vecino ha il cartellino con il prezzo (della clausola rescissoria) stampato in fronte, Ilicic è vicino alla Sampdoria, Badelj è in cerca d’acquirente. Perfino Sanchez ha ricevuto un’offerta dalla Cina. Ma tutto questo non perché la Fiorentina sia un supermercato, ci mancherebbe altro.

    Tutto in vendita, meno che le quote di maggioranza della società. O forse pure quelle? Le voci si rincorrono ormai da tempo sulla volontà dei Della Valle di passare la mano, che tutta questa smobilitazione stia a significare che quel momento è veramente giunto? Una parte della tifoseria non vede l’ora che questa ipotesi si concretizzi, verrebbe vissuta come una liberazione dalle catene dell’autofinanziamento e dalla spirale del buco di bilancio. Un’altra parte invece la vede come un incubo, della serie ‘chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che perde ma non sa quel che trova’. Ma la sostanza resta una ed una sola: noi non siamo un supermercato, questo non dimenticatevelo mai, nemmeno quando vi ritrovate a leggere notizie diametralmente opposte rispetto a quello che ha detto il prode sor Mario da Porto Sant’Elpidio.

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