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    Violamania: raccontatela bene

    Violamania: raccontatela bene

    • Luca Cellini
    Un’intera città, anzi per meglio dire un’intera tifoseria, cui aggiungere il club e i suoi dirigenti, in attesa di una risposta. Se fosse un’immagine il mondo viola sarebbe oggi una persona con il fiato sospeso, che attende un cenno dalla persona che ha di fronte, che porti a delle conseguenze definitive sul proprio futuro. Come un ragazzo di fronte ad una ragazza a cui ha chiesto di uscire per la prima volta, come un giovane davanti ad un datore di lavoro cui ha chiesto un posto, come una coppia davanti al ginecologo per capire se il test fatto a casa che ha dato esito positivo trova riscontro dalle analisi mediche effettuate. Così è il mondo della Fiorentina oggi, e da almeno quattro giorni a questa parte: una lunga sospensione delle attività principali prima della definitiva risposta che l’attuale tecnico Vincenzo Montella deve dare alla proprietà dopo che nel colloquio di sabato scorso ha provato a convincerlo a restare per almeno un altro anno sulla panchina gigliata. 

    Una vicenda difficile da decifrare perché se gli indizi fino a pochissimo tempo fa portavano a chance assai scarse per l’allenatore nativo di Castello di Cisterna di rimanere a Firenze in vista della stagione 2015-2016, ogni minuto, ora, giorno che passa, le possibilità che ciò si realizzi sono in aumento ma non tanto per reale convinzione di Montella, che aveva fatto capire a più riprese, soprattutto nell’ultimo mese, la sua volontà di elevare i propri obiettivi ed ambizioni personali, ma per mancanza di alternative di quest’ultimo che evidentemente non avendo ricevuto garanzie particolari su investimenti di prima fascia della Fiorentina per la prossima annata, attendeva l’incasellamento di qualche panchina in serie A o all’estero, per provare a traslocare in un’altra piazza. Solo che qualcosa deve essere andato non perfettamente secondo i piani dell’Aeroplanino ed anche la volontà della proprietà viola di farsi pagare la clausola rescissoria che servirebbe per liberare lo stesso Montella dall’attuale vincolo con il club gigliato, hanno portato l’allenatore viola a dichiarare nel post gara di domenica scorsa contro il Chievo che non può permettersi di restare fermo un anno, come invece aveva detto soltanto dieci giorni fa, e che soprattutto la festa per il quarto posto raggiunto in questo campionato, lo stavano portando a far cambiare idea sul suo futuro.

    Il fiorentino può essere accusato di tutto: di essere perennemente insoddisfatto, troppo esigente, brontolone, eccessivo nel proprio carattere e nelle proprie reazioni ma c’è un termine che più di ogni altro descrive il concittadino di Dante Alighieri: “Non siamo mica riportati dalla piena…”, ovvero non si crede a tutto ciò che ci viene raccontato. Molto probabilmente, per inerzia, più che per reale convinzione, Montella resterà sulla panchina della Fiorentina e partirà un nuovo progetto tecnico, non come voleva l’ex attaccante anche di Samp e Roma, con pesanti investimenti sul mercato ma con una rivoluzione segnata dal financing fair play. Ecco, se davvero alla fine le parti si ricongiungeranno, fateci una cortesia, raccontatela bene la storia di questi giorni di lunga attesa, prima di una comunicazione definitiva sul futuro. Trovatevi fianco a fianco in una conferenza stampa, proprietà da una parte e allenatore dall’altra, e spiegate davanti a tutti obiettivi, strategie e linea da seguire per la prossima stagione, perché quanto accaduto negli ultimi mesi, con dichiarazioni da una parte e dall’altra, e piccole punzecchiature reciproche, devono trovare una sintesi che convinca tutti che si può continuare insieme. Ed anche se fosse divorzio, è giusto che la gente, prima ancora che la stampa, sappia i motivi delle divergenze. Uno dei salti di qualità che la Fiorentina deve fare, a prescindere dal futuro progetto tecnico e societario, è comunicare di più e meglio con la propria gente. La sensazione che si ha, a 13 anni di distanza dall’avvento della famiglia Della Valle come proprietari del club,  è che ancora non si sia capito come il dialogo diretto con i propri tifosi è fondamentale, e quando le cose sono pubbliche, e non si usa solo alcuni canali della stampa per informare, si cresce e si migliora in tutti i sensi in vista del futuro.
     

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