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    Violamania: quel che resta dei sogni

    Violamania: quel che resta dei sogni

    Quando prende la parola il presidente esecutivo Mario Cognigni, simpatico o antipatico che possa risultare a stampa, tifoseria ed ambiente, bisogna sempre ricordarsi che rappresenta nella Fiorentina l'azionista di maggioranza assoluta del club, ovvero Diego Della Valle che possiede il 99% delle azioni della società viola. Appare Andrea Della Valle come presidente onorario, gli uomini operativi sul mercato sono Daniele Prade' ed Eduardo Macia, ai conti pensa Sandro Mencucci, ma la cassa ce l'ha in mano mister Tod's e Cognigni ne' il prolungamento sulla squadra di calcio.
    Dunque massima attenzione a quello che ha detto il vertice della Fiorentina che venerdì scorso ha espresso un paio di concetti tutt'altro che banali:

    1)Vincenzo Montella resta allenatore della Fiorentina ma alla società non sono piaciuti per niente i tempi ed i modi delle esternazioni volte a migliorare piu' qualitativamente che numericamente la rosa a sua disposizione

    2)Al tecnico per l'anno prossimo sara' affidata la miglior rosa possibile che riuscira' ad emergere dalle operazioni di mercato che faranno il duo di mercato Prade' e Macia, e non verranno richiesti obiettivi superiori rispetto alle risultanze delle entrate e delle uscite. 

    3)La priorità sara' rispettare il fair play finanziario quindi nessun esborso straordinario del club e dunque per ogni operazioni eventualmente importante in entrata, ne avverra' una uguale e contraria in uscita

    4)Il merito della crescita di Cuadrado è per il club al 90% della Fiorentina quindi se il giocatore vorra' restare, alle condizioni della società, bene, ma nessuna follia su di lui, e nessuna incedibilità davanti ad un'offerta importante.

    Il tecnico gigliato aveva ripetuto piu' volte negli ultimi dieci giorni una sola conditio sine qua non per restare in maniera convinta nella Fiorentina, con la volontà di migliorare i risultati sportivi fin qui raggiunti:

    1)Tenere i giocatori piu' forti e migliorare ulteriormente la rosa.

    A domanda diretta sabato scorso, nella conferenza stampa della vigilia dell'ultima partita contro il Torino, ha fatto il solito dribbling che sfoderava prima in campo, ed ora spesso a parole con i giornalisti, sul fatto se si fosse sentito rassicurato sulle sue richieste da parte del club dicendo però anche che d'ora in poi saranno i fatti a dimostrare che i rinforzi di primi livello che ha chiesto, arriveranno.

    Risultato: Vincenzo Montella a parole dice di rimanere convinto sulla panchina viola, che nessuna offerta ha ricevuto da altri club ma di fatto le sue richieste non sono state accontentate, ed a meno che non arrivino società pronte a versare la clausola rescissoria per liberare dal contratto che ha con la Fiorentina entro il prossimo 15 giugno, restera' a Firenze, piu' per debito di riconoscenza verso i Della Valle che lo hanno prelevato dal Catania, che per sua piena persuasione.

    Dunque, a meno che non si voglia vivere sulle nuvole o fra i sogni, cosa che il tifoso è ragionevole che continui a fare, bisogna sperare che gli uomini mercato della Fiorentina sappiano vendere molto bene, oltre che acquistare a miglior costo i giocatori migliori per il gioco di Montella, ma nessun regalo arrivera' dal club che punta prima ad i bilanci sani e poi agli obiettivi alti in termini di risultati. Prima viene la crescita del proprio fatturato e poi quella tecnica. Le basi di partenza per la prossima stagione non sono eccellenti visto che Montella non può dirsi pienamente soddisfatto, ma chissa'...La Fiorentina parte dalla certezza di essere un club solido fuori e dentro le proprie mura, e soprattutto economicamente. Se poi Gomez e Giuseppe Rossi rimarranno sani tutta la prossima stagione, ed i due uomini mercato pescheranno due-tre colpi low coast sul mercato, i viola potranno rendersi ancora protagonisti ad altri livelli. Altrimenti ai primi malumori, stavolta il bonus conquistato nelle prime due stagioni di guida Montella, con tanto di credito con la sfortuna già speso, non basteranno, e si andra' incontro ad inevitabili frizioni, già evidenziate dallo scontro dialettico Cognigni-Montella sui progetti futuri, e da un rinnovo di contratto a Daniele Prade', ora scadenza giugno 2015, che è tutto fuorche' segnale di fiducia per una pianificazione a lungo termine.



     

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