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  • Violamania:| Quali promesse?

    Violamania:| Quali promesse?

    La lettera di Andrea Della Valle, rivolta ai supporters viola e alle istituzioni cittadine, se possibile ha ulteriormente frazionato il tifo gigliato, creando di fatto una spaccatura fra chi, impaurito da una possibile partenza degli attuali proprietari da Firenze, ha trasmesso loro - con striscioni e comunicati stampa - il proprio sostegno incondizionato, e chi, pur sostenendo comunque la Fiorentina, si avvale del diritto di critica verso la proprietà, memore dei risultati poco convincenti, a livello societario e sportivo. Un muro contro muro inevitabile a Firenze, dove non è mai esistita unanimità di pensiero in nessun campo. Unanimità che nel calcio, in generale, è impossibile da avere, se - come ha ricordato anche il sindaco Matteo Renzi - anche il presidente più vincente degli ultimi 25 anni, Silvio Berlusconi, è stato contestato dopo un paio di stagioni senza successi. Proprio in riferimento al primo cittadino di Firenze, c'è un passaggio nella lettera scritta da Andrea Della Valle che non può far pensare. 'È dai tifosi - ha scritto il patron viola - che vogliamo sapere se la Società ha fatto errori imperdonabili in questi anni o se c'è stata incoerenza nella gestione e negli obiettivi. Soprattutto se si tiene conto anche di promesse istituzionali fatteci e che per mille motivi non sono state mantenute'. Di quali promesse istituzionali parla Andrea Della Valle? Mi auguro non della leggenda che circola in città, ovvero che l'avvento del gruppo Tod's nel 2002 fosse legato ad una sorta di 'patto' fatto con l'allora sindaco di Firenze Leonardo Domenici, che prevedeva una corsia preferenziale anche per costruire edifici, che niente c'entrano con l'ambito sportivo.

    Se fosse così - ma è giusto non crederlo, fino a dichiarazioni contrarie - sarebbe onesto svelarlo subito, e chiarire una volta per tutte quanta voglia ci sia in questa proprietà di produrre calcio, e quanta invece di avviare un progetto di cementificazione su Firenze, anche per tornaconti aziendali non legati alla Fiorentina. Oppure: quali promesse ha fatto Matteo Renzi ai proprietari viola che non sono state mantenute? Al di là del discorso politico, il primo cittadino, come da promessa pre-elettorale, ha detto la sua su dove poter collocare quello che fino ad oggi è poco più che un plastico, e non un progetto, denominato 'Cittadella viola'. Certamente non è colpa del sindaco di Firenze se l'area è ancora sotto sequestro, e se larga parte dei terreni sono di proprietà di un soggetto - Ligresti - e vanno dunque rilevati, con trattativa privata, da chi ne fosse interessato. Questi continui riferimenti messi per iscritto, che lasciano tanti dubbi sia sulla politica societaria che su quella sportiva, potrebbero essere spazzati via se i fratelli Della Valle vivessero di più una città da cui, per loro scelta (non solo per impegni lavorativi), si sono allontanati. L'azienda calcio non è come le altre del gruppo Tod's. Il mondo del pallone va respirato, toccato con mano, vissuto a pieno, specialmente in una città come Firenze. Finché si preferirà delegare, ad amministratori e dirigenti che - specialmente negli ultimi due anni - hanno fallito a livello comunicativo ed aziendale, la 'barca' Fiorentina continuerà inevitabilmente a fare acqua.

    La ricerca costante di contrapposizioni, la ricerca di un nemico - nell'ultima settimana lo è diventato anche Prandelli, per un banale incontro con un gruppo di tifosi a Coverciano -, queste frasi sospese a metà, la voglia di non chiarire ma di dividere, non portano da nessuna parte, e non risolvono quello che, a tutt'oggi, è il grande problema che invece la famiglia Della Valle si dovrebbe porre: come recuperare almeno quei novemila tifosi circa che non hanno rinnovato l'abbonamento, non certo solo per motivi economici, e tornare a fare calcio, a parlarne, a regalare sogni con il pallone che rotola? La 'gente' nel calcio la si riconquista solo con i risultati sul campo. In questa estate, non certo solo per colpa della stampa - anch'essa vista spesso come nemica, quando non si allinea al pensiero societario -, tutto si è fatto fuorchè parlare di una squadra che fra meno di dieci giorni disputerà il primo impegno ufficiale stagionale in coppa Italia. Da quel momento alle parole si sostituiranno i fatti, e al di là di tutto, se non si sarà allestita una rosa all'altezza, lettere, mezze frasi e minacce di fuga, lasceranno il tempo solo a nuove delusioni che, anche chi 'non sta con i Della Valle' ma 'solo' per la Fiorentina, certamente non si augura.

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