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    Violamania: pochi colpi ma mirati. Fiorentina, con un attaccante da 20 gol sei da Champions

    Violamania: pochi colpi ma mirati. Fiorentina, con un attaccante da 20 gol sei da Champions

    • Filippo Caroli
    Il mercato estivo deve ancora iniziare e fra notizie, indiscrezioni, voci, soffiate, tira e molla sui contratti e aste internazionali ci sentiamo però di dire che la Fiorentina il colpo principale per quello che riguarda il suo futuro l’ha già messo in cassaforte. Perché la priorità era e doveva essere solamente una: convincere Italiano a rimanere sulla panchina della Fiorentina. Una pratica che la dirigenza è riuscita a chiudere con tempi da record e dando tempo a chi si occupa del mercato a lavorare con serenità e di concerto con il tecnico. Resistere alle avances del Napoli Campione d’Italia non era certo facile.

    IL TOP PLAYER - L’altra certezza da cui ripartirà la Viola del futuro è la smisurata ambizione del proprio tecnico, uno che da quando siede sulle panchine non ha mai sbagliato una stagione e che, con tutta probabilità, è atteso da una carriera scintillante. Non prima di aver disputato un’ulteriore stagione con i gigliati. E arriviamo al corollario che la conferma di Italiano porta con sé. Due stagioni, una in cui ha centrato il ritorno in Europa dopo anni scellerati e una in cui ha raggiunto due finali. Chiaro che su Italiano abbiano messo gli occhi in tanti. Ecco perché, se ha deciso di rimanere in riva all’Arno, ha certamente ricevuto garanzie tecniche importanti da parte della società su quella che sarà la Fiorentina del futuro. In generale, alla Fiorentina serve più innalzare il livello medio qualitativo di una rosa che, al netto delle uscite che ci saranno resta valida e soprattutto numerosa. Sono sostanzialmente tre le priorità: un portiere di livello, un mediano affidabile che avrà il compito di sostituire Amrabat e, soprattutto, un attaccante che la butti dentro.

    QUANDO C’ERA DUSAN - Perché la malattia cronica della Fiorentina, fra fasi acute ed altre più blande, è sempre stata una durante la stagione: il non riuscire a tradurre in gol l’enorme numero di occasioni passate fra i piedi degli attaccanti. Un difetto che è costato carissimo alla Fiorentina anche e soprattutto nelle due finali disputate in stagione, e che purtroppo hanno fatto terminare l’annata a mani vuote. Cabral e Jovic hanno dimostrato di essere utili per motivi differenti, il tratto comune è che però nessuno di loro è un bomber da 15-20 gol a campionato. La Fiorentina un centravanti coi numeri lo aveva, è scappato a metà stagione con 17 gol all’attivo. E in quel periodo la Fiorentina era in lotta per le posizioni più succulente del campionato: quelle che portano in Champions. Non è facile, ma il club ha ora il dovere di regalare alla piazza un bomber di razza. Italiano è la garanzia: con un centravanti di spessore questa Fiorentina non ha paura di nessuno
     

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