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    Violamania:| (Non) Scansamose...

    Violamania:| (Non) Scansamose...

    Il campionato della Fiorentina in questa fase può essere paragonato ad un gran premio della Minardi che, a dieci giri dalla fine, quando è già stata doppiata più volte, effettua qualche sorpasso inutile ai fini della classifica, per poi provare a dire che comunque qualcosa di positivo c'è stato. Nella tabella tirata fuori ad arte dai pretoriani del tecnico e del d.s. attuale, che parla di sole due sconfitte nel girone di ritorno con la rosa quasi al completo, non si tengono conto di alcuni fattori che evidentemente la scarsa memoria ha cancellato. Cambiano gli avversari, i moduli, le condizioni fisiche e temporali nelle partite, ma la Fiorentina una partita vera ed intera di calcio non l'ha mai giocata nel torneo 2010-2011. Sono da considerarsi nella tabella 'va tutto bene' gli squallidi pareggi interni per 0-0 contro Sampdoria e Juventus, due delle squadre più deboli e psicologicamente fragili di questo campionato? Pareggiare a Bari o contro il Cesena, anche in rapporto alla caratura del monte ingaggi e della cifra tecnica dei giocatori viola - anche delle cosidette riserve - può essere una stella al merito? Che senso ha mettere in campo ancora giocatori che sono sul punto di andarsene (leggasi Donadel, Boruc e Gilardino), trascurando clamorosamente elementi su cui l'anno prossimo sarà bene puntare, visto gli investimenti fatti (leggasi Neto e D'Agostino)?

    A porsi delle domande si rischia di passare per disfattisti, o per quelli che vedono il bicchiere mezzo vuoto. L'ipocrisia dell'ottimismo e della fiducia va bene per chi cerca benevolenza; sta di fatto che queste ultime tre giornate, da definirsi di 'garbage time' come lo chiamano nel basket, servono soprattutto per mettere in mostra elementi da vendere e per rivalutare la figura di un allenatore che, temo, non si sente così sicuro di essere confermato, e che se supererà anche di un solo punto la classifica della scorsa stagione - dove però c'era la Champions - verrà a raccontarci, con il prode d.s., della magnificenza dei suoi risultati. Nel frattempo l'attesa per il match contro l'Udinese è così bassa che è paragonabile solo all'umore dei tifosi, delusi per l'ennesimo slittamento annunciato sui futuri progetti viola, visto che domani si terrà soltanto l'assemblea dei soci, e le nuove nomine nel club verranno rimandate a fine campionato. Speriamo almeno che, prima o poi, gli attuali dirigenti, quale che sia la data del futuro consiglio d'amministrazione, pensino a qualcosa di serio per far tornare la gente ad appassionarsi e a riempire lo stadio, come è avvenuto anche nelle stagioni più mediocri a livello di classifica, ma dove c'era maggior consapevolezza del proprio futuro a livello societario.

    A voler essere crudeli e abbastanza provinciali, bisognerebbe che i giocatori della Fiorentina, contro l'Udinese domenica prossima, facessero come quelli della Roma proprio contro i friulani il 6 giugno '93: scansarsi. Non vorremo mica togliere punti validi per una qualificazione in Champions League ad una delle dirette rivali della squadra di Montella? Non staremo mica pensando di aver trovato tutto insieme quell'orgoglio sempre mancato quest'anno, vero ragazzi? Scommetto che Cerci, da buon romano, avrà ricevuto centinaia di sms di richiesta di favore di stoppare l'Udinese, per far sì che la Roma possa rosicchiare punti in classifica verso l'Europa che conta. Perché invece non ci produciamo nel tanto temuto 'biscotto' che i tifosi giallorossi temevano realizzassimo con l’'nter la stagione passata? Ma tranquilli, non faremmo mai una cosa del genere: certi atteggiamenti li lasciamo ad altre squadre ed altre tifoserie. L'anno scorso con la partita gagliarda contro i nerazzurri in campionato abbiamo poi trovato gli uomini di Mourinho imbestialiti in Coppa Italia. Ma vuoi mettere l'orgoglio e la dignità di quel pareggio di Kroldrup? Perciò domenica che i giocatori viola facciano il loro, con sportività, anche perché i primi a dover riconquistare i tifosi, con le prestazioni sul campo, devono essere proprio loro.  

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