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Violamania, ma questo è lo stesso Chiesa che voleva andarsene?
VLAHOVIC - I protagonisti indiscussi della sfida sono stati due, e sono le due punte di diamante della squadra viola, Dusan Vlahovic e Federico Chiesa. Il classe 2000 ha il futuro dalla sua parte, e su questo nessuno ha mai avuto dubbi, ma sembra arrivato finalmente il suo momento. Dopo tante partite dove aveva lasciato intravedere le sue qualità, senza mai riuscire ad essere decisivo, ha finalmente preso sulle spalle il peso dell’attacco viola, unendo freddezza e potenza. Quando si è trattato di battere il rigore che poteva valere il pesantissimo doppio vantaggio, non ci ha pensato un secondo a mettersi sul dischetto, tirare un missile capace di piegare le mani di Audero, ed esultare a modo suo, con le dita alle orecchie, per non sentire le critiche ma pensare solo al campo, alla Depay.
CHIESA - Il volto della Fiorentina, però, è quello del suo numero 25, Federico Chiesa. Su di lui si sono avvicendate polemiche a non finire, rumors di mercato e bollettini medici sul suo umore, che ci hanno distratto dalla cosa veramente importante, ovvero quanto sia forte in campo. La rinascita della Fiorentina sta tutta nella faccia di Federico, che segna il quinto gol, chiama a rapporto tutti i compagni, e corre ad abbracciare i tifosi viola arrivati a Genova, con una scivolata sul prato che sa tanto di liberazione. A vederlo correre così libero e felice, tutto viene da pensare, piuttosto che a un giocatore che ha in mente solo la cessione. Di questo cambiamento il vero artefice è stato il sempre sottovalutato Beppe Iachini. La Fiorentina si gode i suoi giovani prodigi, e come diceva un illustre fiorentino “del doman non v’è certezza”.