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Violamania: la vittoria con la Lazio è stata un abbaglio? Empoli per ora dice di sì
CAMBIARE – E Raffaele Palladino è ripartito proprio da lì, dal secondo tempo visto contro i biancocelesti e che aveva lanciato segnali incoraggianti per tutto il gruppo viola. La Fiorentina si è ripresentata ad Empoli con una linea a quattro e con in campo contemporaneamente Colpani, Gudmundsson e Kean. Idee e concetti nuovi, sempre gli stessi difetti e la sensazione che la Fiorentina, di nuovo, sia una squadra a cui manca identità e in cui ancora non si vede appieno la mano dell’allenatore. E se da un lato la viola non ha rischiato nulla contro una delle squadre rivelazione del campionato, è pur vero che non è stata in grado di calciare mai in porta e ha sacrificato Gosens abbassandolo in una posizione a lui non congeniale. Senza contare che in squadra esistono alcune contraddizioni ancora da chiarire. Una su tutte quella di Colpani sempre più oggetto misterioso.
TROPPO VALORE? – Antichi difetti, dunque, che hanno fatto sprofondare la Fiorentina nell’ennesimo pareggio stagionale e che spingono a riflettere sul fatto che, forse, nella bella vittoria contro la Lazio i segnali di una guarigione non erano così evidenti. La Fiorentina continua ad essere una squadra attaccata con tutta sé stessa alle iniziative individuali di un Kean fin qui commovente. Ma se la parola d’ordine della stagione è davvero “ambizione”, c’è ancora parecchio da lavorare per trasformare la vittoria contro la Lazio da allucinazione collettiva a primo passo verso la ricerca di un’identità.