Violamania:| L'inno suona all'Olimpico
Con un anno esatto di ritardo, la Fiorentina nella prossima sessione di calciomercato si appresta a fare quello che, temo, se non avesse avuto paura della reazione della 'piazza', il club viola avrebbe dovuto fare un'estate fa: ovvero rifondare la propria rosa. Ma più che una rivoluzione, sembra un vero e proprio progetto di dismissione. Ripartendo da quanto riferitomi a Reggio Emilia da una persona molto vicina alla società gigliata, si profila un abbassamento di un terzo dell'attuale monte ingaggi, che inevitabilmente comporterà la cessione di tre pezzi pregiati dell'attuale parco giocatori, da Gilardino a Vargas passando per Montolivo, oltre - come già detto - ad almeno due terzi degli attuali giocatori in regime di svincolo. Ora, se è vero che la versione edulcorata di un celebre proverbio fiorentino recita 'Firenze città d'arte, va 'in tasca' a chi arriva e a chi parte' (ovvero, non importa chi viene o chi lascia Firenze, perché quest'ultima è superiore a tutto), temo che molti dei giocatori che la prossima estate lasceranno la Fiorentina li rimpiangeremo nel breve-medio periodo.
Da quando la vecchia società è fallita, a causa delle scelleratezze di Vittorio Cecchi Gori e degli uomini che per lui operavano, la prospettiva dei tifosi è molto cambiata riguardo alle possibili cessioni dei pezzi pregiati. Al contrario di quanto successo con Roberto Baggio e poi anche negli anni di Batistuta, quando i supporters viola scesero in piazza per difendere la permanenza in maglia viola di tali campioni, nelle ultimissime stagioni, per un timore infondato che davanti a contestazioni i Della Valle decidano di mettere in vendita la società, sono stati lasciati partire giocatori che per la maglia viola hanno davvero fatto la differenza: un esempio su tutti, Luca Toni. Premesso che non mi preoccupo mai di chi parte ma sempre di chi arriva, il mio timore è che, a fronte di partenze eccellenti, proprio in virtù di quel monte ingaggi che si abbasserà vertiginosamente la prossima estate, arriveranno giocatori di basso profilo, magari più motivati di chi c'è stato in questa stagione, ma che difficilmente potranno avere la stessa cifra tecnica dei vari Gilardino (uno che se messo in condizione di segnare minimo quindici gol a campionato li fa), Vargas (uno degli esterni offensivi più forti al mondo) o Montolivo (uno che nella sua Nazionale è sempre convocato).
Un'ultima considerazione, d'obbligo, per l'impresa della Fiorentina Primavera che ieri sera ha portato a casa la Coppa Italia edizione 2011 nel successo contro la Roma. Meritavano questo successo Andrea Seculin e compagni per impegno, professionalità e dedizione. All'Olimpico gli uomini di Renato Buso hanno giocato una partita al limite della perfezione, stordendo una delle formazioni giovanili migliori d'Italia, conquistando la vittoria in uno stadio in cui i 'grandi' della Fiorentina, da tanti anni, non colgono risultati positivi. E' giusto oggi, come ho criticato in passato il lavoro di Pantaleo Corvino per la prima squadra, applaudire il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori. Sentire l'inno di Narciso Parigi suonato all'Olimpico, pochi istanti dopo che il capitano Seculin aveva alzato la coppa, mi ha messo i brividi In questa stagione priva di soddisfazioni in prima squadra. Il mio auspicio è che i protagonisti della rosa a disposizione di Mihajlovic abbiano visto la partita ieri sera in televisione, e prendano ad esempio dai ragazzi (anzi, dagli uomini) di Buso per queste ultime otto giornate di campionato.