Violamania: il più è fatto, sarà un mercato sereno. O forse no? I piani per giugno partono domani
SECONDE LINEE - Via i deludenti Amrabat e Kokorin, l'unica operazione che potrebbe far tornare la Fiorentina sul mercato nell'immediato sarebbe la cessione di Benassi, che non ha spazio e qualche proposta da valutare (Empoli, Lecce) c'è. Terzic sembra ben calato nel ruolo di vice Biraghi e motivato da Italiano, per cui calano le quotazioni relative a un nuovo prestito. Nastasic è reduce da un infortunio, così come Pulgar che avrà il suo spazio, anche se non da titolare. Gli altri sono ottimamente inseriti nelle rotazioni di Italiano, forse Sottil dovrà rimboccarsi le maniche visto che nel suo ruolo è arrivato Ikoné.
COME NEGLI SCACCHI - I grandi maestri del gioco degli scacchi, mentre muovono i pezzi, giocano nella loro testa, in anticipo, le fasi successive della partita, in modo da essere pronti a reagire a qualsiasi mossa avversaria. L'avversario, in questo senso, è il mercato di luglio e agosto, che si porterà via Vlahovic e con ogni probabilità anche Milenkovic, Dragowski e Odriozola. E allora è lecito, muovendo i pezzi del mercato in anticipo, concludere a gennaio operazioni per giugno, ad esempio quella ipotizzata dallo stesso Agustin Alvarez, attaccante del Peñarol che ha dichiarato di avere la sensazione che il suo prossimo club lo possa acquistare in questo mese e lasciare per altri sei in Uruguay in prestito. Comunque, non è obbligatorio chiudere se non si è certi del futuro di alcuni tesserati. I discorsi col Cagliari per Cragno vanno avanti da tempo, Provedel dello Spezia era a Firenze poco prima di Natale e chissà che non ci sia stato modo di parlare di un possibile futuro insieme. Kouyaté del Metz è una pista che può sempre riaccendersi, visto che si è spenta con il rinnovo di un solo anno da parte di Milenkovic, e ad essa vanno aggiunte quelle che portano a Viti dell'Empoli e a Kumbulla della Roma. Tutti profili che adesso non servono, ma che è molto meglio cominciare a trattare adesso per risparmiare tempo e soldi in un futuro prossimo di cui, a causa di pandemia e metamorfosi del sistema calcio, non v'è certezza.