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    Violamania: ieri il frigo, oggi l’ambizione. La piazza è in subbuglio: serve investire e vincere in Ungheria

    Violamania: ieri il frigo, oggi l’ambizione. La piazza è in subbuglio: serve investire e vincere in Ungheria

    • Filippo Caroli
    Se come diceva Agatha Christie tre indizi fanno una prova, è lecito iniziare ad essere un po’ preoccupati per i tifosi della Fiorentina. Tre partite, tutte contro avversari decisamente alla portata come due neopromosse e una squadra ungherese che complessivamente vale quanto il cartellino di Luca Ranieri, e tre pareggi. Al dei là dei (modesti) risultati, ciò che ha accomunato tutte e tre le sfide, è l’impressione che la Fiorentina oggi sia una squadra in fase embrionale ben lontana dal recepire e interiorizzare i nuovi concetti tattici del nuovo tecnico Raffaele Palladino. Se a questo ci aggiungiamo il netto ritardo della società sul mercato e l’ennesimo giocatore di valore ceduto alla Juventus, si comprende alla perfezione perché la Fiesole sia esplosa nella contestazione andata in scena ieri sera al Franchi.
     
    VENDITORI DI PASSIONE – “Bisogna spendere per vincere”, questo uno dei cori che è risuonato ieri all’interno del Franchi e che ha riportato agli ultimi mesi della proprietà Della Valle, quelli delle monetine in via Tornabuoni. L’atmosfera non è neppure paragonabile a quella pesantissima che si respirava in quei giorni, ma l’insoddisfazione della piazza è palpabile e lo striscione che accusa la società di vendere la passione dei tifosi ne è la certificazione. Ed è difficile dimenticare la conferenza stampa della fine della scorsa stagione, quando il ds della Fiorentina Daniele Pradè pronunciò un numeor indefinito di volte la parola “ambizione”. Un termine che oggi si è trasformato in un boomerang comunicativo come accadde a Joe Barone quando parlò di “frigo pieno” per sottolineare la non necessità di effettuare acquisti durante la sessione invernale di calciomercato, salvo vedere la squadra calare vistosamente nelle settimane successive.
     
    UNICA STRADA – C’è un solo modo per placare il fermento della piazza: investire in questi ultimissimi giorni di mercato (e di giocatori ne mancano almeno quattro) e non sbagliare l’appuntamento di giovedì contro la Puskas Akademia. Poi ci sarà tempo e modo, anche grazie alla sosta, di far nascere la Fiorentina di Palladino, ma adesso serve tamponare l’emergenza, e serve farlo velocemente fra campo e mercato.

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