Violamania: prima stecca con una big, ma restano ancora a secco gli ex al veleno
INCIAMPO - Napoli, Juve, Inter, Lazio, Milan. La Fiorentina, quest’anno, non aveva mai sbagliato un big match, sebbene poi il risultato non sia quasi mai comunque arrivato. Sul piano dell’atteggiamento e della prestazione, è spesso stata la squadra di Vincenzo Italiano a fare la partita venendo, spesso e volentieri, punita eccessivamente per colpa degli episodi. Basti pensare all’autogol a tempo scaduto di Milenkovic contro il Diavolo, o alla rete di Mhkitaryan contro i cugini nerazzurri. Per non parlare della gagliarda gara contro il Napoli, in cui Dodò si è letteralmente messo in tasca quel crack di Kvaratskhelia. Contro la Juve, invece, i Viola sono inciampati rovinosamente anche sulla prestazione. E non è quindi un caso che la palma di migliore in campo per i gigliati se la prenda Terracciano, salvifico in più di un’occasione.
I DATI - Ora, numeri e classifica iniziano ad avere tratti drammatici, se pensiamo a quelle che erano le attese di inizio stagione, quando alcuni tesserati parlarono perfino di Champions League. 24 punti in 22 partite sono una miseria, solamente 2 in più rispetto alla sciagurata stagione 20-21 e ben nove in meno rispetto allo scorso anno. Numeri che fotografano in maniera adeguata il momento che sta vivendo la Fiorentina e che, dopo più di metà stagione, certificano in maniera quasi inappellabile il fallimento delle ultime campagne acquisti. Perché se contro la Juve entrambi i tuoi centravanti finiscono in panchina, qualche riflessione diventa obbligatoria. I centravanti e i gol, appunto. La Fiorentina ha sì subito 4 reti in meno rispetto alla scorsa stagione, ma ne ha anche segnate ben 17 in meno. Proprio gli stessi gol che mise a segno Dusan Vlahovic nella prima metà dell’anno. Ma, quantomeno, non ha ancora segnato una rete dell’ex.