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    Violamania: direttore Pradè, ora l'ambizione la si dimostri coi fatti. Una parola per Italiano: grazie

    Violamania: direttore Pradè, ora l'ambizione la si dimostri coi fatti. Una parola per Italiano: grazie

    • Filippo Caroli
    "Siamo ambiziosi, abbiamo alle spalle una società forte e vogliamo sempre migliorarci". Ci ha messo la faccia, e di questo ne va dato atto, il ds della Fiorentina Daniele Pradè che si è presentato davanti ai microfoni di Dazn e ha chiesto scusa per il tonfo della Fiorentina in finale di Conference dopo il silenzio, abbastanza inaccettabile oltre che inspiegabile, nell'immediato post partita. Meglio tardi che mai. È stato un intervento, vero, sincero, a cuore aperto quello del direttore, uno che Firenze ha saputo capirla e conoscerla fin dal primo momento e che ha capito che ciò che è accaduto in Grecia ha fatto infuriare i tifosi della Firoentina, che per l'ennesima volta sognavano di poter mettere la parola fine al digiuno di trofei che dura ormai da oltre 20 lunghissimi anni. Scuse a cui, appunto, sono seguiti i propositi per il futuro, che nel momento più difficile rappresentano la fiammella della speranza fra voci incontrollate di una cessione societaria e le indiscrezioni legate ad un contenimento dei costi nel prossimo futuro. 

    I FATTI - Dichiarazioni doverose in un momento in cui Firenze è ferita anche nell'orgoglio, i tifosi si sono sentiti traditi anche dagli stessi giocatori, e va in questa direzione la contestazione che è andata in scena ieri dal settore ospiti del Gewiss Stadium, con tutta la squadra chiamata a raccolta davanti ai supporters gigliati. Squadra che per larga parte non  sarà più la stessa a partire dal prossimo anno, con tantissimi calciatori che saluteranno Firenze dopo esperienze più o meno fortunate. E qui torniamo alle parole di Pradè, che si è preso la responsabilità di fare una dichiarazione molto forte. Ci sarà parecchio da lavorare, insomma, questa estate. Ma quel che è certo è che Firenze non ha la memoria corta e se davvero la società ha intenzione di dare una svolta sarà fondamentale passare dalle parole ai fatti e dimostrare anche in sede di mercato l'ambizione di cui il ds si è fatto legittimo portavoce. 

    CICLO UNICO - Infine, due parole per Italiano. Con la gara di ieri l'ex Spezia ha ufficialmente salutato la panchina viola. Sono state tre stagioni uniche, lunghissime e in cui la Fiorentina ha vissuto tante gioie e alcuni dolori. Quel che resta è una squadra che si salvava nelle ultime giornate e che, dopo l'arrivo di Italiano, si gioca due finali europee in due anni. Una squadra che approcciava le partite sperando che gli eventi non la penalizzassero troppo e che oggi si presenta in tutti gli stadi d'Italia e d'Europa con testa alta e petto in fuori. Una squadra che spesso si è arroccata in maniera un po' troppo integralista intorno alle proprie convinzioni, ma che ha ritrovato identità dopo stagioni in cui era difficilissimo essere tifosi viola. E di questo si può solo ringraziare Vincenzo Italiano, che ha certamente un futuro luminoso davanti a sé. A chi lo sostituirà il compito di proseguire questo lavoro. E non sarà semplice

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