Violamania:| Come stare in Champions
La serata di venerdì scorso al 'Mandela Forum' di Firenze, intitolata Antognoni's Day, è stata un vero successo. Oltre quattromila persone che hanno tributato il loro amore ad una delle bandiere più importanti della storia della Fiorentina, in una serata che ha lasciato brividi di emozione per lunghe ore a tutti i protagonisti, spettatori ed invitati, ma soprattutto ai tifosi intervenuti e allo stesso Antognoni. Una serata che ha dimostrato ancora una volta come per il fiorentino, ed in particolare per il tifoso della Fiorentina, se dici la verità e ti dimostri puro nel cuore e sincero nei sentimenti verso i colori viola, la riconoscenza è d'obbligo. Perché, al di là di ciò che accade in campo, il fiorentino guarda ai gesti, ai valori, alla passione che ci si mette. E così mentre i Della Valle non ritengono opportuno reintegrare in società Giancarlo Antognoni - e secondo me meglio così, perché esserci, in un ruolo di mera figura come quello del presidente o di assistente al settore tecnico, funzionerebbe poco -, la commozione ha toccato soprattutto Cesare Prandelli venerdì sera, acclamato come una star. Nel renderlo un nemico, in particolare Diego Della Valle ed i suoi sergenti dell'informazione, ne hanno creato un mito, quando un mito il c.t. della Nazionale non è, perché è umano, con i suoi difetti.
A fare notizia nell'Antognoni's day anche l'uscita dei tifosi del parterre di Curva Fiesole al momento dell'arrivo dei protagonisti dell'attuale Fiorentina. Una scelta condivisibile perché sono proprio questi tifosi a farsi ore di viaggi e a spendere di tasca propria, tutto per l'amore della maglia. Non volevano rovinare la festa all'ex numero 10 e ci sono riusciti, mentre i fischi arrivati per qualche dirigente sono la logica conseguenza di ciò che si è seminato nel recente passato. Non esistono sondaggi di giornali, radio, siti internet e media per misurare il vero stato di popolarità di qualsiasi persona che appartenga alla Fiorentina, perché è la gente reale quella che giudica, che non si fa condizionare da ciò che i media raccontano. Il tifoso della Fiorentina cerca passione e sincerità, e per chi non li mette i fischi sono più che giustificati. Chi sicuramente li ha messi fino ad oggi sono stati i ragazzi guidati da Renato Buso. Quest'ultimo la scorsa estate si è liberato da alcuni vincoli tecnici che gli venivano imposti, e ha costruito una squadra, ma soprattutto un gruppo di uomini veri, che ha trascinato oltre duemila supporters gigliati, sabato scorso, a Pistoia (e si sono dovuti pure sorbire un prezzo del biglietto davvero eccessivo).
Chissà se Leandro Leonardi ed Ilario Saturni, responsabili del settore giovanile ai tempi della Florentia Viola, quando tesserarono per poche decine di migliaia di euro i vari Carraro, Fatticcioni, Taddei, Masi e tanti altri, si sarebbero aspettati che il valore tecnico ed economico di questi giocatori sarebbe diventato immenso rispetto a quando lavoravano loro, rispetto a quando non c'era neanche una scrivania per sedersi. La Fiorentina Primavera, ma anche tutto il settore giovanile viola, quest'anno ha lanciato segnali ben precisi ad una prima squadra che si è coperta di vergogne. E ora sono in tantissimi a Livorno per la disputa, undici anni dopo l'ultima volta, di una finale del torneo di Viareggio della Fiorentina Primavera. Un esodo che assomiglia ad una serata di Champions League, a quasi un anno - era il 9 marzo scorso - dall'ingiusta eliminazione per mano del Bayern Monaco. Un anno che viene tanta voglia di lasciarsi alle spalle, non senza aver capito chi ha commesso tanti errori in questi ultimi dodici mesi, a livello comunicativo e di scelte. Nel frattempo godiamoci questa finale, alla conquista di un successo che, chi ama la verità e la passione, ovvero l'autentico tifoso viola, merita.