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    Violamania: Bravo Vlahovic, c’è differenza tra coraggio e incoscienza. Lazio intontita, approfittiamone

    Violamania: Bravo Vlahovic, c’è differenza tra coraggio e incoscienza. Lazio intontita, approfittiamone

    • Federico Targetti
    “Tiralo te se t’hai coraggio!”
     
    Questo, trascritto fedelmente, è stato l’urlo di più di un tifoso in tribuna verso Vlahovic, appena dopo che Rapuano aveva decretato il calcio di rigore per la Fiorentina al 20’ del primo tempo. No, il serbo non ha avuto coraggio di battere quel rigore. Ma qui non si tratta di coraggio, no. Dietro ci sono settimane di silenzi, di polemiche, di illegittimi insulti e di legittime critiche da parte di una tifoseria delusa dal suo attaccante. No, se Vlahovic avesse battuto quel rigore si sarebbe trattato di pura incoscienza.
     
    SCELTA GIUSTA A PRESCINDERE – Se Vlahovic avesse sbagliato, sarebbe stata la pietra tombale sul suo rapporto con la Fiorentina e con i tifosi. Magari avrebbe segnato lo stesso, ma ha preferito non rischiare e salvaguardare in questo modo la squadra nella sua interezza. Perché, come gli ripete sempre Italiano e come diceva Boskov, “come gioca punta gioca squadra”. Battendo quel rigore, Vlahovic e la Fiorentina avevano tutto da perdere e niente da guadagnare, tanto più che ci sono altri giocatori in grado di presentarsi dal dischetto. Non che Biraghi fosse del tutto libero da pressioni: ricordiamo come l’ex Inter sia stato in passato bersaglio di critiche per le sue prestazioni e il suo carattere schivo, ma da capitano ha preso la giusta decisione di farsi avanti. E poi ha chiuso il cerchio, lasciando a Vlahovic la punizione del 3-0. Se sbagli una punizione, non succede nulla; se sbagli un rigore, può crollarti il mondo addosso. La prova di Vlahovic è stata convincente e in crescita, il gol è una perla ma non è ancora arrivato su azione. Magari la prossima partita può aiutare…
     
    MA CHI, QUEL SIMEONE? – Dopo aver gioito della vittoria della Fiorentina, abbiamo dato un’occhiata a cosa succedeva sull’altro campo e ci siamo dovuti stropicciare gli occhi: poker del Cholito Simeone alla Lazio. Lo stesso Simeone che nella sua ultima stagione in viola, come si suol dire, non segnava neanche con le mani. Gli deve portar bene Sarri, visto che qualche anno fa con una tripletta proprio in viola, affossò il suo Napoli. Ma i quattro gol del figlio d’arte hanno messo a nudo le lacune difensive enormi di una Lazio che sta avendo grossissime difficoltà nel trovare un equilibrio dopo il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-3. Guarda caso, proprio il passaggio che la Fiorentina sembra aver metabolizzato con meno fatica. Paradossalmente, i biancocelesti giocano meglio con le grandi e scivolano con le piccole. E allora facciamoci “provincialotti”, come ha chiesto Italiano, e approfittiamone.
     
    CONSIDERAZIONI SPARSE – Numero uno: la coppia centrale della Fiorentina è Milenkovic-Quarta. Stop. Se Quarta sta bene, deve giocare lui. Numero due: il regista della Fiorentina è Torreira. Se Torreira sta bene, almeno fino a che non rientra Pulgar, deve giocare lui. Numero tre: Saponara è una risorsa inestimabile, se Saponara sta bene magari non deve giocare lui a prescindere ma è certamente meglio di Callejon e deve alternarsi lui con Sottil. Numero quattro: mica male Gonzalez a piede invertito… perché non è stato messo lì prima? E’ stata una bella Fiorentina, al cospetto di un orribile Cagliari. Se la Lazio sarà orribile anch’essa come lo è stata a Verona, lo scivolone di Venezia potrebbe rimanere solo un brutto ricordo da tenere in mente per non ricascarci.

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