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    Violamania. A Lecce la Fiorentina gioca solo un tempo: troppo poco per i tre punti. Kouame leader vero

    Violamania. A Lecce la Fiorentina gioca solo un tempo: troppo poco per i tre punti. Kouame leader vero

    Nonostante l'ottimo secondo tempo della squadra di Vincenzo Italiano, condito da un secondo tempo praticamente vissuto all'arrembaggio alla ricerca del gol vittoria, al triplice fischio di Massimi la sensazione è che questa squadra ancora non abbia ingranato la marcia. Eppure l'occasione ieri era di quelle ghiotte: il Lecce di Baroni, non me ne vogliano i tifosi giallorossi, poteva rappresentare l'avversario ideale, la vittima sacrificale perfetta, per tornare nuovamente alla vittoria anche in campionato. E invece come spesso accade è Davide a spuntarla su Golia. Al novantesimo la Fiorentina esce dal "Via del Mare" con un solo punto in saccoccia con la certezza che, nonostante la svolta richiesta da dirigenti e tifosi, di miglioramenti se ne vedano veramente pochi: soprattutto se analizziamo la squadra dal punto di vista dell'organizzazione e dell'intensità. 

    IL SOLITO PESSIMO APPROCCIO ALLA GARA - Visto il netto ritardo in campionato ci si aspettava un'approccio alla partita totalmente diverso. I viola sono scesi in campo impauriti, dando la sensazione  he nemmeno loro credessero più di tanto in quello che stavano facendo. Questo è forse il problema più grande di tutti: il gruppo manca oggettivamente di personalità e leadership, e situazioni complicate come quelle di ieri sera salta all'occhio subito. Nel primo tempo, benché i padroni di casa non abbiano creato chissà quante occasioni, i viola sono comunque riusciti a subire gol e sul taglio si Ceesay sono in tanti a dormire: altro sintomo di una squadra spesso in difficoltà con le piccole. Questo probabilmente perché l'attenzione non è al 100% sul campo, con la classifica che adesso comincia veramente a preoccupare. Dieci punti in dieci giornate, con le due sfida casalinghe con l'Inter e Basaksheir all'orizzonte, mettono i viola in una preoccupante situazione dove sarà vietato commettere errori. 

    SALVATORE DELLA PATRIA - Se alla fine la beffa è stata evitata gran parte del merito è senza ombra di dubbio di Christian Kouame, passato in poco tempo da esubero a tuttofare. Nei primi 45 minuti, con i compagni in netta difficoltà, l'ivoriano era ovunque: in continua transizione tra il continuo pressing altro sul duo centrale Pongracic-Umtiti e alcune preziose chiusure difensive su Strefezza e Banda. È l'unico a non cedere di un centimetro e a credere fino alla fine alla vittoria. Ecco se c'è un tipo di giocatore che i fiorentini apprezzano, Kouame ne è il prototipo vivente. Se tutti fossero come lui dove sarebbe adesso la Fiorentina?

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