Vincent Laurini, è lui il 'simbolo progettuale' della Fiorentina
Credenziali non rassicuranti - “Un altro giocatore retrocesso”, gridava Firenze tra lo scoraggiamento e gli interrogativi - e la sensazione che fosse l’ennesimo rincalzo di una campagna acquisti che aveva portato principalmente malumori. E in effetti Vincent Laurini non è stato proprio un ricalzo, bensì un’operazione chiusa nella notte per ovviare alle falle di Nenad Tomovic, disastroso nella gara giocata di sera contro la Sampdoria. Nella notte, Pantaleo Corvino ha chiamato il suo agente Mario Giuffredi e lo ha acquistato, strappandolo proprio si blucerchiati. Dal niente, dando un segnale forte sulle volontà societarie e sulla considerazione qualitativa che Stefano Pioli aveva di alcuni suoi elementi.
CAMBIO... DI MARCIA - Il battesimo, avvenuto anche grazie alle prestazioni non esaltanti di Bruno Gaspar, è avvenuto contor la Juventus: ah, quel cambio, come sarebbe potuta andare la sfida. Il tecnico viola sostituisce Laurini con il portoghese, a metà del secondo tempo, dopo una prova solida dl francese, e Mario Mandzukic segna proprio da quella parte. Il ruolino di marcia dell’ex Empoli, però, non cambia: quando viene chiamato in causa, dà sempre delle certezze. Zero errori, mai un azzardo, sempre pulito e risolutivo. Che poi sono le caratteristiche richieste a chi gioca in quel ruolo.
SEMBRA UNA SICUREZZA - A destra, all’improvviso, la Fiorentina sembra aver trovato una certezza: low-cost, quella che non ti aspetti, in linea con i parametri societari e le dinamiche entro le quali si muovono - e muoveranno - le imminenti sessioni di mercato gigliate. Uno dei ‘simboli’, intesi come ‘giocatori che rispecchiato l’attuale progetto’, del presente viola. Rapido, esplosivo, non si risparmia mai: sulla sua fascia è difficile passare, andare al cross sul fondo e ripartire in velocità, poiché le sue scelte di tempo difficilmente gli permettono di non riuscire nella chiusura o nel contrasto. Quello che non ti aspetti.
CAMBIO... DI MARCIA - Il battesimo, avvenuto anche grazie alle prestazioni non esaltanti di Bruno Gaspar, è avvenuto contor la Juventus: ah, quel cambio, come sarebbe potuta andare la sfida. Il tecnico viola sostituisce Laurini con il portoghese, a metà del secondo tempo, dopo una prova solida dl francese, e Mario Mandzukic segna proprio da quella parte. Il ruolino di marcia dell’ex Empoli, però, non cambia: quando viene chiamato in causa, dà sempre delle certezze. Zero errori, mai un azzardo, sempre pulito e risolutivo. Che poi sono le caratteristiche richieste a chi gioca in quel ruolo.
SEMBRA UNA SICUREZZA - A destra, all’improvviso, la Fiorentina sembra aver trovato una certezza: low-cost, quella che non ti aspetti, in linea con i parametri societari e le dinamiche entro le quali si muovono - e muoveranno - le imminenti sessioni di mercato gigliate. Uno dei ‘simboli’, intesi come ‘giocatori che rispecchiato l’attuale progetto’, del presente viola. Rapido, esplosivo, non si risparmia mai: sulla sua fascia è difficile passare, andare al cross sul fondo e ripartire in velocità, poiché le sue scelte di tempo difficilmente gli permettono di non riuscire nella chiusura o nel contrasto. Quello che non ti aspetti.