VIDEO Presidenza FIFA, il Principe Ali chiede trasparenza
Il Principe Ali bin Al Hussein sostiene che alla FIFA vada di moda una certa cultura dell'intimidazione, ma aggiunge anche che non sarà questo a fermarlo nella corsa alla presidenza del maggior organo calcistico mondiale. Il presidente della Federcalcio della Giordania è uno dei tre candidati per contrastare lo strapotere di Sepp Blatter in vista delle elezioni del 29 maggio. Come noto, gli altri due sono l'ex interista Luis Figo e il presidente della Federcalcio olandese Michael van Praag. Ali è l'unico candidato non europeo. Stati Uniti, Inghilterra e Giordania sono tre dei sei Paesi che hanno apertamente sostenuto la sua candidatura, anche se la Giordania rimane di fatto l'unico Paese asiatico a supporto. Da 17 anni a questa parte Blatter ottiene buona parte dei consensi proprio in Asia, ma anche in Africa e ai Caraibi. E proprio per questo il Principe potrebbe fare fatica per ottenere voti favorevoli. Ali comunque non si scoraggia e sostiene che le nazioni non dovrebbero farsi condizionare più di tanto dal voto delle rispettive confederazioni: "In passato la gente ha preso delle posizioni di principio ed è stata castigata per questo. Ecco perché il voto è segreto, e spero che se si giocherà secondo le regole le cose vadano per il verso giusto". Oltre ad essere il presidente della Federcalcio giordana, Ali è anche vicepresidente e membro del comitato esecutivo della FIFA. Dopo una serie di scandali e di accuse di corruzione nei confronti dell'organizzazione, Ali sostiene che non poteva più cambiare le cose dall'interno: "Credo che siamo tutti d'accordo che sia giunto il momento di un cambiamento, di avere una FIFA trasparente, che lavori solo per lo sport e il suo sviluppo. Da dirigente proprio non riesco a vedere altri quattro anni così, e ho voglia di affrontare questa sfida". Il 78enne Blatter è ormai in carica dal 1998 ed è stato spesso criticato per non aver fatto di più per cambiare la FIFA. In più, Ali crede che lo svizzero non abbia fatto abbastanza per migliorare la trasparenza: "Se parliamo di riforma, ma riforma fatta bene, non sono cosi convinto di averla vista. Ha avuto l'opportunità di farlo, ci sono state fatte anche promesse che non si sarebbe ricandidato ma ovviamente non sarà cosi. Con la massima sincerità e onestà, credo che dovrebbe dare una chance anche agli altri". Ali ha anche proposto a Blatter e agli altri candidati un dibattito pubblico prima delle elezioni, ma avrà tanti cervelli da cambiare se riuscirà nell'impresa di diventare il nuovo presidente della FIFA il 29 maggio.