Getty Images
Vidal: 'La Sampdoria vale 110 milioni, e Ferrero non è obbligato a vendere'
In una lunga intervista rilasciata a Il Secolo XIX, Vidal parla inizialmente della questione stipendi: "Nessun caso... noi siamo sempre stati in regola. Abbiamo chiuso accordi con banche nell'ambito Sace (Sistema, Carige, Macquarie più Generali, già deliberato). È stato fatto un grande lavoro, in particolare da Gianni Panconi e Alberto Bosco, che ha rafforzato la Samp e consentirà pure di fare ripartire i lavori a Bogliasco".
Si arriva poi alla questione del Trust, che sarà lo stesso Vidal: "Sì. Il Trustee è una società uninominale della quale sono amministratore unico. Saranno due per un tecnicismo. Tutto alla luce del sole e regolamentato. Nessuna ingerenza né in SportSpettacolo, né in Sampdoria. È solo un soggetto posto a garanzia dei creditori e dell'esecuzione del Piano. Il potere decisionale resta all'amministratore unico (Ferrero, ndr) di SportSpettacolo, che deciderà che fare in Sampdoria con il Cda". La Samp sarà coinvolta dal piano? "Non è coinvolta. Ne è una garanzia esterna. Per dare esecuzione al Piano bisogna certo vendere gli assets più prestigiosi. Non creda che i cinema non abbiamo mercato, certi edifici sono molto appetiti per esempio dalla grande distribuzione organizzata. Il Piano è ad oggi secretato, quando il Tribunale lo avrà esaminato ne potrò parlare".
Perché però bisognerebbe trovare un compratore ora, senza esserci riusciti prima? "La liquidazione di Eleven Finance era figlia di un fattore tecnico, il Patrimonio Netto in negativo per la crescita nominale di un debito ipotecario andato in default nel rimborso. Ma non si è avviato alla vendita nulla, infatti prima è stata tentata da altri professionisti la ristrutturazione del debito". La cessione della Samp è quindi obbligatoria? "Falso dire che Ferrero è "obbligato" a venderla. Anche no. Sento tante falsità e dietrologie. Una perizia di Deloitte ha dato un valore alla Samp. È un bene esterno al Piano, ne può disporre solo il trust. Non si passa dal giudice. Se qualcuno è interessato a mettere sul piatto un valore minimo almeno uguale alla perizia, si farà avanti, mi contatterà. Se ci sono le condizioni contrattuali, si chiuderà. Ma le dinamiche sono imprevedibili. La finanza si può trovare attraverso un socio di minoranza per la Samp. O arrivare da un fondo o un family office che fornisca la finanza per il Piano da restituire in un "tot" di tempo e non cambi la proprietà. O i Ferrero potrebbero trovare finanza dagli attivi di altre loro società anche la Samp sì, nessuno glielo vieta. Estremizzo, non mi prenda alla lettera, siamo nella teoria del diritto fallimentare".
La valutazione fatta da Deloitte ha stimato per la Samp 110 milioni. "110 è un "equity value" (valore netto) al netto della posizione finanziaria netta (quindi senza investimenti, liquidità e debiti, ndr)" spiega Vidal. Tempistiche? "In primis bisogna essere ammessi. Poi, dai 7 ai 10 mesi per arrivare all'omologa. Da lì, il Piano prevede un orizzonte temporale di 30 mesi, in linea con i criteri di soddisfazione dei creditori di piani analoghi, senza contare questo momento storico, nel quale il legislatore ha un ripensamento della normativa concausale per agevolare le continuità aziendali e le ristrutturazioni del debito concorsuali".Secondo Vidal, qualche creditore potrebbe cedere la sua parte: "Facile. Ci avranno anche provato. Non ho informazioni al riguardo. Siamo fiduciosi sull'accettazione del Piano perché l'apporto di finanza esterna è importante. È quindi un Piano molto, molto conveniente per i creditori".