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Vice Barella o pedina di scambio? Gli addii a centrocampo possono mutare il futuro di Gagliardini
Un altro anno di contratto, un’altra stagione alle porte con la prospettiva di partire dalle retrovie e sperando di conquistare un minutaggio superiore quello dell’annata passata, sperando che gli addii certi di Vidal, Vecino e Sensi creino i presupposti per un coinvolgimento maggiore da parte di Simone Inzaghi. Per Roberto Gagliardini questi giorni di vacanza saranno anche all’insegna delle riflessioni, perché tra poche settimane prenderà il via il suo quinto ritiro estivo in nerazzurro, ad uno dalla scadenza del suo contratto, ma il desiderio di sentirsi maggiormente protagonista è tanto. Non possono bastare gli appena 641 minuti concessi dall’allenatore piacentino nel corso dell’ultimo e i 66 in Champions League per un ragazzo dimostratosi sempre professionale nell’accettare scelte tecniche che hanno finito per penalizzarlo.
NUOVE OPPORTUNITA' - Giocoforza, ha dovuto prendere atto di un ruolo da seconda scelta, riuscendo comunque a risultare utile quando è stato chiamato in causa - il suo bottino è di due gol e altrettanti assist nei 18 spezzoni di partita avuti a disposizione - ma questa estate può rappresentare una svolta, in un senso o nell’altro. Per caratteristiche fisiche e tecniche, ad oggi l’alter ego migliore di un titolare indiscusso come Barella resta proprio Gagliardini, considerando che il prossimo acquisto Mkhitaryan arriva a Milano col compito di alternarsi ad un elemento più tecnico e di vocazione offensiva come Calhanoglu. Sulla carta dunque, considerando che l’Inter punta anche nella prossima stagione ad avere un calendario fitto di impegni fino al prossimo giugno, potrebbe esserci più spazio per il centrocampista bergamasco rispetto al recente passato, a meno che determinate dinamiche di mercato non prospettino scenari differenti.
IPOTESI TORINO - Spesso e volentieri, il nome di Gagliardini è stato indicato come possibile contropartita tecnica in diverse operazioni condotte da Ausilio e Marotta, l’ultima delle quali conduce al Torino nell’ambito dell’affare Bremer. Quello dell’ex Atalanta è uno dei nomi suggeriti dall’area tecnica nerazzurra al ds granata Vagnati per abbassare l’esborso cash previsto per mettere le mani sul forte centrale brasiliano e l’ingaggio non altissimo del mediano nerazzurro - percepisce 1,5 milioni netti a stagione - rientrerebbe nei parametri del Toro. Solo un’ipotesi per ora, in attesa che le contrattazioni tra i due club entrino nel vivo e che lo stesso Gagliardini prenda una decisione: giocarsi le sue carte nerazzurre con una concorrenza un po’ meno spietata davanti a sè o scrivere un nuovo capitolo della sua carriera lontano da Milano?
NUOVE OPPORTUNITA' - Giocoforza, ha dovuto prendere atto di un ruolo da seconda scelta, riuscendo comunque a risultare utile quando è stato chiamato in causa - il suo bottino è di due gol e altrettanti assist nei 18 spezzoni di partita avuti a disposizione - ma questa estate può rappresentare una svolta, in un senso o nell’altro. Per caratteristiche fisiche e tecniche, ad oggi l’alter ego migliore di un titolare indiscusso come Barella resta proprio Gagliardini, considerando che il prossimo acquisto Mkhitaryan arriva a Milano col compito di alternarsi ad un elemento più tecnico e di vocazione offensiva come Calhanoglu. Sulla carta dunque, considerando che l’Inter punta anche nella prossima stagione ad avere un calendario fitto di impegni fino al prossimo giugno, potrebbe esserci più spazio per il centrocampista bergamasco rispetto al recente passato, a meno che determinate dinamiche di mercato non prospettino scenari differenti.
IPOTESI TORINO - Spesso e volentieri, il nome di Gagliardini è stato indicato come possibile contropartita tecnica in diverse operazioni condotte da Ausilio e Marotta, l’ultima delle quali conduce al Torino nell’ambito dell’affare Bremer. Quello dell’ex Atalanta è uno dei nomi suggeriti dall’area tecnica nerazzurra al ds granata Vagnati per abbassare l’esborso cash previsto per mettere le mani sul forte centrale brasiliano e l’ingaggio non altissimo del mediano nerazzurro - percepisce 1,5 milioni netti a stagione - rientrerebbe nei parametri del Toro. Solo un’ipotesi per ora, in attesa che le contrattazioni tra i due club entrino nel vivo e che lo stesso Gagliardini prenda una decisione: giocarsi le sue carte nerazzurre con una concorrenza un po’ meno spietata davanti a sè o scrivere un nuovo capitolo della sua carriera lontano da Milano?