Il risarcimento alla Cir sul lodo Mondadori cui è condannata la Fininvest ha dato il via alle grandi manovre per tentare di portare il Milan fuori dall'enpasse in cui rischia di trovarsi insieme a tutto il resto della holding di famiglia; nella giornata di lunedì, ad Arcore, c'è stato un vertice fra Silvio Berlusconi, la figlia Marina (presidente di Fininvest), l'altra figlia Barbara che ha assunto recentemente un ruolo di rilievo in seno al club, e Adriano Galliani. Sul tavolo l'ipotesi di scorporare il Milan dal gruppo Fininvest e portarlo sotto l'esclusiva proprietà della famiglia.

 

DECIDERA' BERLUSCONI - La decisione finale sarà dello stesso presidente, al momento diviso fra le esigenze dei figli di primo letto, che con ruoli operativi in Fininvest spingono da sempre per chiudere i rubinetti sul versante Milan (e negli anni passati hanno avuto la meglio) e la figlia di secondo letto Barbara, recentemente entrata a far parte del consiglio d'amministrazione del club di via Turati e propensa invece ad investire sulla squadra. Per questo motivo è proprio Barbara, spalleggiata ovviamente da Adriano Galliani, a spingere maggiormente per l'uscita dal gruppo Fininvest del Milan, che come lei stessa ha recentemente ricordato "resta un affare di cuore".

 

OPZIONE NUOVI SOCI - Sul tavolo c'è anche l'ipotesdi dell'ingresso, con quote di minoranza, di nuovi soci, che potrebbero iniettare liquidità per il mercato dei prossimi anni: in ballo ci sono sia gli arabi, che hanno già impostato una stretta collaborazione tramite lo sponsor Fly Emirates, sia i russi di gazprom, in virtù degli stretti rapporti fra Berlusconi e Putin. Ma al momento Barbara sembra più orientata a mantenere il Milan nell'alveo del patrimonio familiare (almeno quello relativo a lei ed ai fratelli Eleonora e Luigino, mentre Marina e Piersilvio resterebbero fuori). Per far entrare nuovi soci ci sarà tempo e modo in futuro se fosse evidente che serve altra liquidità.