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Verona, Tudor: 'Out Lasagna e Veloso. Casale può solo crescere. Allenare una Nazionale? Perché no'
PARTITA A RISCHIO PERE MOTIVAZIONI - "Abbiamo più punti di loro, non posso essere d'accordo. Avranno sicuramente motivazioni forti, per loro sarà una gara molto importante. Posso dire che la loro motivazione non può che stimolarci".
COSA DIRA' AI RAGAZZI - "Bisogna finire bene, perché mancano poche partite e sono tutte difficili. Ci sono tanti risultati con un gol di scarto, significa che c'è tanta 'vicinanza' tra le squadre. Mi aspetto una gara molto difficile ed equilibrata, nella quale vogliamo fare le nostre cose".
VITA FACILE PER IL GENOA? - "Non credo che lo pensi nessuno, nemmeno noi. Loro hanno reso la vita difficile a tutti con Blessin, verranno con le loro armi e le loro qualità. Poi c'è un avversario che vuole giocare con le sue carte e provare a vincere. Vediamo chi avrà la meglio, come sempre".
SENZA CURVA - "I nostri tifosi saranno 12-13mila. Sono contento, penso sia importante: contro la Salernitana avevamo pagato le poche persone allo stadio, sono contento che stavolta ci sia tanta gente. Mi piace che vengano anche i tifosi avversari, danno un po' di pepe e di energia da battaglia".
CANCELLIERI - "Perché ha giocato poco? Siamo più di venti. Se lei fa un nome, qualcun altro deve essere necessariamente scontento. Matteo è molto interessante, ha doti di scatto e col piede mancino che hanno in pochi. È il primo anno che si affaccia a un calcio serio, non è facile. Poi c'è da crescere: sei giovane, poi all'improvviso non lo sei più. Devi crescere in quel periodo, nei prossimi due anni deve uscire. Se non lo fa, arrivano altri più bravi. Mi piace mettere giocatori giovani: ho messo Coppola e avevo grande tranquillità e fiducia. Ci sono un po' di bonus, ma poi devi andare ed essere il migliore".
CASALE - "Non è una mia invenzione, la società ci ha creduto. Poi se uno non è bravo non fa una stagione così. È il primo anno in Serie A, può crescere ancora e avere ancora più continuità. Salta all'occhio perché è veloce, è alto e sa anche giocare a calcio. Nei prossimi due o tre anni può solo crescere, è un ragazzo molto interessante. Se uno gioca a Verona o a Firenze le partite sono sempre le stesse, anzi qui c'è forse più lavoro da fare".
DEPAOLI E LAZOVIC - "Possono giocare, si sono allenati con noi. Anche Frabotta, vedremo".
IL CALCIO DI BLESSIN - "È un grande tema: non esiste il calcio europeo, il calcio italiano, il calcio tedesco... Il calcio moderno è fatto di ritmo e corsa. Guardiola gioca un calcio, ed Emery ne fa uno completamente diverso. Non esiste il calcio europeo, esiste quello di ogni allenatore. Lo stesso discorso vale per il calcio italiano: il mio è completamente diverso da quello degli altri allenatori di Serie A. Nel calcio di oggi non si deve rinunciare a niente, la base sono il ritmo, l'intensità e il pressing. A quello devi aggiungere anche altre cose. Si parla solo di ritmo, anche Capello parlava del ritmo tedesco, ma che vuol dire? Nel calcio moderno non si deve rinunciare a niente. Non c'è 'unità', non esiste un calcio europeo. Forse solo il Barcellona aveva una sua identità particolare, ma parliamo di un solo club al mondo".
NAZIONALI - "C'è un po' di dispiacere per qualcuno, ma sono carichi e non vediamo l'ora di iniziare la gara".
ALLENARE UNA NAZIONALE - "Sì, perché no? È un lavoro diverso. Non credo sia solo gestione, bisogna anche allenare. Non condivido la posizione di chi dice che servono mesi per dare un'impronta alla squadra: un allenatore deve dare un'identità in poco tempo. A Conte bastano due settimane, lo si è visto con l'Italia".