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    Veron: 'Barella sposta gli equilibri, è un campione. Il crollo del Milan si spiega con una parola'

    Veron: 'Barella sposta gli equilibri, è un campione. Il crollo del Milan si spiega con una parola'

    Juan Sebastian Veron, ex centrocampista dell'Inter che ha vestito la maglia nerazzurra tra il 2004 e il 2006, ha parlato del derby che di disputerà questa sera

    FATTORE CHIAVE - "Come si diceva una volta: a centrocampo. Il calcio non è mica cambiato. Chi prende il predominio lì in mezzo vince"

    CENTROCAMPO MIGLIORE - "L’Inter, nessun dubbio. Ha tre uomini con caratteristiche diverse e tutt’e tre funzionali a ciò che chiede Simone Inzaghi. Il Milan ha bisogno del pressing, l’Inter meno. Sa aspettare e colpire. Ha più esperienza e più pazienza".


    SU BARELLA - "Ha tutto: corsa, tecnica, ritmo, grinta. È completo. Ha lo spirito di sacrificio di un mediano, ha il tiro di una mezzala e le incursioni improvvise di un trequartista. Dove lo metti, fa bene. Assieme a Tonali è il miglior centrocampista italiano. Mi sbilancio raramente, ma questa volta lo faccio volentieri: Barella è un campione".


    CALAHNOGLU - "Sta facendo un grande percorso di crescita. Da mezzala offensiva, quasi trequartista, a regista. Bravo a riciclarsi per le esigenze della squadra che in questo momento ha bisogno di lui in quella posizione. La tecnica non gli manca, e adesso ha pure la “garra” necessaria".

    MODULO INTER - "I due terzini vanno e vengono sulla fascia e sono pronti all’inserimento e all’appoggio. Ripeto, lì in mezzo, la squadra di Inzaghi è più completa del Milan. A me Dimarco piace tantissimo: ha un piede sinistro educato, non sbaglia un cross e pure su punizione si fa rispettare. Dicono sia troppo offensivo e poco attento dietro? Balle. Sa giocare a calcio, e questa è la cosa più importante".

    COSA TEMERE DEL MILAN - «La voglia di riscatto. Sta attraversando un bruttissimo momento e il derby è l’occasione per venirne fuori. Se Pioli e la società sono riusciti a sistemare i giocatori dal punto di vista psicologico, allora si vedrà una partita ad alta intensità. Mi aspetto ritmi inglesi, mi sono spiegato?».

    NIENTE TATTICISMO - "Non credo. Magari un po’ di prudenza all’inizio, ma poi Inter e Milan cercheranno entrambe la vittoria e lo faranno spingendo sull’acceleratore e alzando il ritmo della manovra. L’Inter cercherà verticalizzazioni immediate per le punte, come fa sempre. E poi ci sarà il costante accompagnamento degli esterni, utili per appoggiare il pallone e fare da sponda".

    UOMO DECISIVO - "Dico Lautaro, ma io sono argentino e sono di parte. Ma credo che Barella, e mi ripeto, possa essere il giocatore che sposta gli equilibri: se recupera il pallone velocemente e trasforma l’azione da difensiva in offensiva, l’Inter avrà un vantaggio non indifferente".

    SULLO SCUDETTO - «L’Inter non deve pensare a prendere il Napoli: deve giocare una partita alla volta, è ancora dentro in Coppa Italia e in Champions e ha già vinto la Supercoppa Italiana. In primavera può sbocciare».

    COME SPIEGARE IL CROLLO MILAN - «Con una parola: appagamento. Succede, dopo aver vinto uno scudetto inaspettatamente, anche se con merito. Sono sicuro che si sapranno riprendere, i valori tecnici non mancano».

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