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Cori razzisti contro Maignan, sospesa Udinese-Milan
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PRIMO RICHIAMO - Le prime avvisaglie sono arrivate al minuto 26, quando Maignan ha avvicinato l'arbitro Fabio Maresca lamentando insulti razzisti ricevuti dal settore alle sue spalle, occupato dai tifosi di casa. Il direttore di gara ha recepito e segnalato prontamente a quarto uomo e addetto della Procura federale e prontamente, come da prassi, è arrivato dallo speaker l'annuncio per dissuadere i sostenitori friulani a proseguire.
STOP - L'avviso però cade nel vuoto, al 30' il secondo avviso e il gol del momentaneo vantaggio di Loftus-Cheek al 32' scatena nuovamente i tifosi friulani. Altri insulti razzisti, questa volta Maignan dice basta: Maresca ferma la partita, il portiere francese lascia il campo e rientra nel tunnel degli spogliatoi, raggiunto dai compagni di squadra e poi anche da Stefano Pioli e componenti della panchina per stare vicini al portiere.
LA RIPRESA - I giocatori dell'Udinese, capitanati da Roberto Pereyra, si sono prodigati per placare i tifosi e dopo cinque minuti di gioco fermo, Maignan è stato convinto a tornare in campo. Ripresa del gioco, con maggiore attenzione però anche a quanto accade sugli spalti. Quarto uomo e rappresentante della Procura Federale, riferisce l'inviato di Sky Sport, sono stati invitati a recarsi alle spalle della porta di Maignan per ascoltare eventuali nuovi insulti.
NUOVO ANNUNCIO - La questione però non si è risolta, perché al quinto minuto di recupero del primo tempo lo speaker è stato costretto a un nuovo annuncio per cessare cori e insulti di stampo razzista. Nel corso del primo tempo sono stati tre gli annunci - d'obbligo secondo normativa federale - fatti dagli altoparlanti del Bluenergy Stadium.
PUGNO DURO - Prima dell'inizio della stagione, ad agosto 2023, il designatore capo dell'AIA Gianluca Rocchi parlava così delle procedure da adottare in questo tipo di situazioni: "Tolleranza zero per il razzismo sui campi di calcio. Dal primo minuto della prima partita. Fenomeno intollerabile e siamo stufi, nessuno si deve permettere di portare il razzismo su un campo di calcio. Al primo accenno ci fermeremo per uno o due minuti. Senza annunci preventivi perché sono superati. Poi spetterà all'ufficiale di pubblica sicurezza decidere se sospendere la gara se i gesti razzisti vanno avanti".
LA REAZIONE DEL MILAN - Immediata la reazione del Milan, che sui propri social ha diffuso un messaggio di sostegno a Maignan: "Nel nostro gioco non c'è assolutamente posto per il razzismo: siamo sconvolti. Siamo con te, Mike".
There is absolutely no place in our game for racism: we are appalled.
— AC Milan (@acmilan) January 20, 2024
We are with you, Mike.#WeRespAct pic.twitter.com/GR52R7RR7G
LA SERIE A - Anche la Lega Serie A è intervenuta sulla vicenda, con un messaggio di condanna sui propri social.
INTER - Rivali in campo, ma uniti nella lotta al razzismo. L'Inter manda via social il proprio sostegno a Maignan e al Milan: "Siamo fratelli del mondo, contro ogni forma di discriminazione. Al tuo fianco Maignan".LA LEGA SERIE A CONDANNA OGNI FORMA DI RAZZISMO. pic.twitter.com/3wOCYt9SZt
— Lega Serie A (@SerieA) January 20, 2024
Siamo fratelli del mondo, contro ogni forma di discriminazione. Al tuo fianco @mmseize#BUU #BrothersUniversallyUnited
— Inter (@Inter) January 20, 2024
'MI HANNO CHIAMATO SCIMMIA' - Arrivano ulteriori dettagli sull'episodio al Bluenergy Stadium. Come riferito da Sky Sport, Maignan ha detto di aver sentito alle sue spalle qualcuno chiamarlo "scimmia". Un dettaglio confermato anche dallo stesso portiere a fine partita: "La Procura prenda decisioni forti" (LEGGI QUI TUTTE LE DICHIARAZIONI).
CONDANNA UDINESE - Federico Balzaretti, direttore sportivo dell'Udinese, ha commentato a fine partita: "Se troviamo la persona, prenderemo dei provvedimenti. Non tolleriamo nessuna forma di razzismo, anche se fosse solo una persona la condanneremo" (LEGGI QUI TUTTE LE DICHIARAZIONI).