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    Ventura: 'Italia la sorpresa in Russia. Chiellini e Marchisio fuori condizione'

    Ventura: 'Italia la sorpresa in Russia. Chiellini e Marchisio fuori condizione'

    Giampiero Ventura, tecnico della nazionale italiana, ha parlato in conferenza stampa da Coverciano: "Ritrovo un gruppo dopo tre mesi, c'è consapevolezza dell'importanza della partita. Questo è il gettone che ci permette di giocare in Spagna con qualcosa di concreto. Il risultato è indispensabile. C'è voglia di partecipare, sono estremamente sereno pur consapevole della gara, delicata".

    SUI GIOCATORI DELLA JUVE - "Mi mancano Chiellini e Marchisio. Sanno perfettamente, perché gliene ho parlato, che devono trovare la condizione migliore".

    SULLA TENSIONE - "La Champions diventa fondamentale per entrambe, poi i motivi non li posso sapere. Da quando sono uscito dal club mi sono dedicato più ad altre cose."

    SULL'ALBANIA E SULLA SCELTA DI PALERMO COME CAMPO - “Sino a oggi non ho scelto i campi, non ho mai inciso su questi aspetti. Ero presente a Genova, poi a Marsiglia quando hanno giocato con la Francia, tre quarti erano albanesi. Presumo che riempiranno anche Palermo, è una partita storica, è la prima volta che li affrontiamo. Palermo non ha mai deluso per il pubblico, so che giocheremo contro Israele a Reggio Emilia… il problema è come ci arriviamo, con quale lucidità”.

    SUI GIOVANI - "Abbiamo intrapreso questa strada qui. Qualcuno deve crescere, prima della Spagna giochiamo contro l’Uruguay, poi un’altra partita. Noi abbiamo preso la direzione… Petagna era allo stage, oggi è qui con noi, tanto per ricordare l’ultimo. Tutti quelli dello stage sono poi proiettati verso un futuro azzurro. Poi sarà il campo a dirlo. Bisogna preparare tutti, Donnarumma e Rugani per esempio giocheranno una o due partite... i giovani vanno tutelati, piano piano, goccia dopo goccia”.

    SU MERET - "Il problema, dal mio punto di vista, non esiste in generale. Dobbiamo dimenticare quello che facciamo di solito e calarci nella parte anche dal punto di vista psicologico e comportamentale. Meret, se non fosse venuto via con noi, sarebbe andato con l’Under21. Se noi oggi telefoniamo in diretta alla nazionale della SPAL e gli diciamo che è convocato… sono sicuro che sia il più felice del mondo. La società lo vuole per il Frosinone? No, rimane con noi".

    SUL 4-2-4 - "Una nazionale non può avere un solo modo di giocare, altrimenti diventa tutto scolastico. Noi lavoriamo almeno su due fronti, i giocatori sono consapevoli, di volta in volta potremmo leggere la situazione. Non potevamo pensare, il 19 luglio scorso, di potere lavorare così. Oggi tutti condividono la strada da percorrere. Con chi? Con quelli che sono in grado di percorrere la strada. L'ho detto in tempi non sospetti che potevamo costruire una nazionale buona per il futuro. In tempi non sospetti l'ho detto, ma qui c'è il problema della qualificazione. L'Italia sarà una sorpresa dei mondiali, dovessimo qualificarci".

    SUI CALENDARI E SULL'INTER - "Vorrei affrontare questo tema, non perché voglia qualcosa, ma per mettere a fuoco alcune situazioni. Il bene dell'Italia è anche quello delle società di club. Se solo una, negli ultimi dieci anni, si è qualificata alla Champions dai preliminari, forse è meglio avere un po' più di tempo per prepararsi. Non verrà richiesto, ma prenderemo insieme una decisione se dovesse esserci la possibilità di farlo. L'Inter? Eder e Candreva c'erano già, Gagliardini si è ritagliato lo spazio nell'Atalanta, di novità c'è solo D'Ambrosio: io lo conosco, ma sta facendo bene in campionato. Anche se ha 27-28 anni... è un messaggio: chi sta facendo bene in A non ha preclusioni".

    SULL'INCROCIO JUVE-BARCELLONA E ITALIA SPAGNA - “Sono gare difficili, ma fattibili entrambi. I bianconeri non sono mai stati così sicuri della propria forza, più o meno quello che è successo qui. Difficile andare a fare risultato in Spagna, ma nulla ci preclude. Se vai al 95% te la giochi con tutte, al 60% te la giochi con tutti”.

    SUGLI INFORTUNI -  “L’unica cosa che mi ha preoccupato è la salute, vuol dire che ho perso Florenzi e Bonaventura per tutto il campionato, Gabbiadini dopo averlo convocato, due mesi a Barzagli… non ho mai avuto Marchisio, Verratti a tempi alterni. Poi siamo una nazionale, dobbiamo presentare l’Italia, servono prestazioni per rendere orgogliosi gli italiani".

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