Vecchi problemi, il caso Donnarumma: il PSG e Luis Enrique rischiano un clamoroso flop
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Un’altra sconfitta, un altro passo falso che rischia di compromettere le chance di qualificazione del Paris Saint-Germain agli ottavi di finale di Champions League. Un obiettivo irrinunciabile, essenziale verrebbe da dire, per una squadra entrata da anni nel salotto buono del calcio europeo e che, per questioni principalmente di prestigio ma anche economiche, non può permettersi uno smacco di queste proporzioni. La sconfitta di misura contro il Bayern Monaco, la seconda consecutiva dopo quella in casa contro l’Atletico Madrid, lascia la formazione di Luis Enrique a quota 4 punti, in ventiseiesima posizione. Ad oggi, a tre giornate dalla conclusione della prima fase, il PSG non accederebbe nemmeno ai playoff, riservati a chi occupa dal nono al ventiquattresimo posto in classifica.
LA CLASSIFICA DELLA CHAMPIONS LEAGUE
La battuta d’arresto di Monaco di Baviera pesa particolarmente nell’economia del complicatissimo momento attraversato dalla formazione parigina, in quanto riporta a galla vecchi temi mai risolti dall’inizio della stagione e ne pone di nuovi sul tavolo. Dall’inconsistenza a livello realizzativo - sono soltanto tre le reti realizzate in Champions nonostante 95 tentativi verso la porta avversaria, di cui 27 nello specchio - a quella caratteriale di giocatori come Dembelè, ieri espulso, che non riescono a diventare leader. La scelta di puntare tutte le proprie fiches su un gruppo di giovani e giovanissimi talenti, rinnegando il progetto costruito nelle stagioni passate sulle stelle hollywoodiane come Neymar, Messi e Mbappé, ha creato ad oggi un deficit in termini di personalità che soprattutto a livello internazionale si paga. Fino a quando? Una strategia di questo tipo ha bisogno di tempo e la volontà stessa del club di avere in Luis Enrique come uomo forte (con tanto di rinnovo di contratto fino al 2027) ne è la dimostrazione. Ma una clamorosa e prematura eliminazione nella prima fase della nuova super Champions League come sarebbe accolta da Al-Khelaifi e dalla proprietà in Qatar?
IL PSG CADE ANCHE A MONACO: IL RESOCONTO
Poi ci sono questioni nuove, “problemi” che per il momento non possono definirsi tali ma che attengono ad una gestione dei campioni che, fintanto che i risultati arrivano, può essere digerita senza scossoni. Ma che in caso contrario… L’utilizzo di Gigio Donnarumma in questa prima parte della stagione ne è l’emblema. Dopo aver accolto non sempre favorevolmente le prestazioni del suo portiere titolare nella scorsa annata, Luis Enrique ha chiesto l’acquisto di un secondo di valore la passata estate. E il PSG lo ha accontentato con l’investimento da 20 milioni di euro per Matvey Safonov, prelevato dal Krasnodar. Una cifra non banale e che lasciava intravedere sviluppi di quanto sta accadendo ora: già nella prima di Champions contro il Girona, al “Parco dei Principi”, aveva giocato lui al posto dell’estremo difensore della Nazionale. Circostanza che si è recentemente ripetuta nell’ultimo turno di Ligue 1 contro il Tolosa e contro il Bayern Monaco. E prima ancora contro il Lens lo scorso 2 novembre. Donnarumma, che già nel finale del campionato francese 2023/24 aveva saltato le ultime quattro partite, non collezionava due panchine di fila dalla stagione 2021/22, quando in panchina sedeva Mauricio Pochettino. Una circostanza non inedita ma comunque scomoda e che rischia di pesare sugli equilibri di spogliatoio.
PERCHE' DONNARUMMA NON GIOCA NEL PSG
Ancora tre partite per determinare il proprio destino in Champions League: il prossimo 10 dicembre la sfida esterna contro il fanalino di coda Salisburgo, poi il 22 gennaio e il 29 gennaio i due confronti contro Manchester City e Stoccarda. Nove punti in palio per riscrivere la propria ed evitare che la prima annata del post-Mbappé si riveli un incredibile flop.
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La battuta d’arresto di Monaco di Baviera pesa particolarmente nell’economia del complicatissimo momento attraversato dalla formazione parigina, in quanto riporta a galla vecchi temi mai risolti dall’inizio della stagione e ne pone di nuovi sul tavolo. Dall’inconsistenza a livello realizzativo - sono soltanto tre le reti realizzate in Champions nonostante 95 tentativi verso la porta avversaria, di cui 27 nello specchio - a quella caratteriale di giocatori come Dembelè, ieri espulso, che non riescono a diventare leader. La scelta di puntare tutte le proprie fiches su un gruppo di giovani e giovanissimi talenti, rinnegando il progetto costruito nelle stagioni passate sulle stelle hollywoodiane come Neymar, Messi e Mbappé, ha creato ad oggi un deficit in termini di personalità che soprattutto a livello internazionale si paga. Fino a quando? Una strategia di questo tipo ha bisogno di tempo e la volontà stessa del club di avere in Luis Enrique come uomo forte (con tanto di rinnovo di contratto fino al 2027) ne è la dimostrazione. Ma una clamorosa e prematura eliminazione nella prima fase della nuova super Champions League come sarebbe accolta da Al-Khelaifi e dalla proprietà in Qatar?
IL PSG CADE ANCHE A MONACO: IL RESOCONTO
Poi ci sono questioni nuove, “problemi” che per il momento non possono definirsi tali ma che attengono ad una gestione dei campioni che, fintanto che i risultati arrivano, può essere digerita senza scossoni. Ma che in caso contrario… L’utilizzo di Gigio Donnarumma in questa prima parte della stagione ne è l’emblema. Dopo aver accolto non sempre favorevolmente le prestazioni del suo portiere titolare nella scorsa annata, Luis Enrique ha chiesto l’acquisto di un secondo di valore la passata estate. E il PSG lo ha accontentato con l’investimento da 20 milioni di euro per Matvey Safonov, prelevato dal Krasnodar. Una cifra non banale e che lasciava intravedere sviluppi di quanto sta accadendo ora: già nella prima di Champions contro il Girona, al “Parco dei Principi”, aveva giocato lui al posto dell’estremo difensore della Nazionale. Circostanza che si è recentemente ripetuta nell’ultimo turno di Ligue 1 contro il Tolosa e contro il Bayern Monaco. E prima ancora contro il Lens lo scorso 2 novembre. Donnarumma, che già nel finale del campionato francese 2023/24 aveva saltato le ultime quattro partite, non collezionava due panchine di fila dalla stagione 2021/22, quando in panchina sedeva Mauricio Pochettino. Una circostanza non inedita ma comunque scomoda e che rischia di pesare sugli equilibri di spogliatoio.
PERCHE' DONNARUMMA NON GIOCA NEL PSG
Ancora tre partite per determinare il proprio destino in Champions League: il prossimo 10 dicembre la sfida esterna contro il fanalino di coda Salisburgo, poi il 22 gennaio e il 29 gennaio i due confronti contro Manchester City e Stoccarda. Nove punti in palio per riscrivere la propria ed evitare che la prima annata del post-Mbappé si riveli un incredibile flop.
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Perché c'è stato un anno in cui il PSG non ha rischiato un flop?