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    Vasco contro nazionale cantanti e leoni da tastiera: lettori di CM, d'accordo?

    Vasco contro nazionale cantanti e leoni da tastiera: lettori di CM, d'accordo?

    • Vanni Paleari
    "Non chiamatela 'Nazionale Cantanti', ma 'Squadra di Cantanti': le parole sono importanti". Vasco Rossi si racconta in un'intervista sulle pagine di Vanity Fair a poche settimane dal Vasco Non Stop Live Tour che partirà a Lignano Sabbiadoro il prossimo 27 maggio. E nelle parole del Blasco c'è spazio anche per il calcio. A suo dire il motivo di una perenne latitanza dalle partite della squadra di Morandi, Ruggeri, Ramazzotti e soci non risiederebbe certo nelle scarse doti calcistiche del rocker, bensì nel concetto di beneficenza che, secondo Vasco, si dovrebbe fare aprendo il portafogli in silenzio. 

    Niente inutili partite di calcio "scapoli contro ammogliati", quindi, ma neanche noiosi duetti alla Pavarotti & Friends, che secondo Vasco sarebbero "cose da bambini dell'asilo" (che per di più non fanno neanche più casino), mano nella mano con il grembiulino ad alternarsi in uno straziante canto di coppia. E, in effetti, come dar torto al Blasco se si pensa a canzoni come Volare di Morandi con Rovazzi, o a tutti quegli scempi musicali prodotti da Gigi d’Alessio e Anna Tatangelo, oppure ancora a Fausto Leali con Luisa Corna o a tante altre performance da karaoke di periferia che non solo non state prodotte per beneficenza ma che hanno fatto anche guadagnare uno sproposito a chi le ha prodotte, senza un minimo di attenzione per le nostre orecchie e per il livello della povera musica italiana. 

    E poi c'è la noia generata da una qualunque Partita del Cuore, con una serie di cantanti (più o meno famosi) in versione "calcettisti" del post lavoro che, al massimo, possono attirare attenzione litigando con Pavel Nedved dopo un tunnel, come ha fatto il rapper Moreno qualche anno fa.

    Niente a che vedere con le emozioni regalate settimana scorsa dal Benevento a San Siro contro il Milan, accusato da Gattuso di "muoversi come una banda musicale". L'allenatore rossonero ha poi chiarito: "Amo la musica e provo ammirazione per tutti i musicisti, non era mia intenzione mancare di rispetto a nessuno. Se per qualcuno ho stonato, me ne scuso". Rispondendo a una lettera aperta scritta dalla presidente del corpo musicale "La Cattolica", Paola Frigerio. 

    Vasco se la prende infine con i "leoni da tastiera", quelli che dicono che "democrazia è poter scrivere sui social che sei uno stronzo" e che lo fanno usando un nickname al posto del proprio nome e cognome. Opinionisti da bar che, senza competenza alcuna, si ergono a professoroni ed esperti in tuttologia, in barba a chi dà tutto pur di fare al meglio il proprio mestiere. In un mondo di ipocriti, falsi benefattori ed esperti in incompetenza, lunga vita a Vasco e al suo essere rockstar in un mondo di strimpellatori che giocano a fare le star. 

    Instagram: @vannipale

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