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    Var a chiamata, la Figc scrive alla Fifa: chiesta sperimentazione in Serie C e Serie A Femminile

    Var a chiamata, la Figc scrive alla Fifa: chiesta sperimentazione in Serie C e Serie A Femminile

    • Federico Albrizio
    Un'altra rivoluzione in vista per il calcio italiano, un primo passo verso la richiesta del VAR a chiamata: può arrivare una moviola in campo per i principali campionati sprovvisti di VAR, la FIGC ha fatto richiesta alla FIFA per il Football Video Support. Ma cos'è e come funziona?

    La notizia la data direttamente la Federazione calcistica italiana sui propri canali: è stata avanzata una richiesta alla FIFA e all'IFAB per poter essere inclusa nella sperimentazione del FVS e utilizzarlo nel campionato di Serie C (stagione regolare, nei playoff e nei playout è già previsto l'utilizzo del VAR) e Serie A Femminile professionistica, in attesa di valutarne l'implementazione anche in Serie D.

    COS'E' IL FOOTBALL VIDEO SUPPORT - Cos'è e come funziona il Football Video Support? Di fatto si tratta di un ausilio per i direttori di gara e una moviola in campo, da utilizzare nelle competizioni dove l'investimento economico del VAR non è sostenibile. E ha differenze sostanziali rispetto al VAR. Il FVS è uno strumento introdotto dalla FIFA per consentire all'arbitro (senza che vi siano altri arbitri come avviene per il VAR), anche su richiesta delle due squadre, di rivedere una determinata situazione di gioco con l'ausilio del replay quando c'è la copertura televisiva (numero di telecamere ridotto rispetto al VAR, da una a quattro) e in determinati casi specifici.

    COME FUNZIONA IL FVS - Lo strumento prevede che il direttore di gara, assistito da un operatore video, si avvalga di un monitor a bordo campo: la decisione iniziale dell'arbitro cambia solo qualora il filmato mostri che sia stato commesso un "chiaro ed evidente errore" o si sia in presenza di un "grave episodio non visto".

    QUANDO SI PUO' USARE IL FVS - Il FVS può essere richiesto a discrezione dell'arbitro e anche dalle squadra, ciascuna per un massimo di due volte a partita (a richiesta di revisione non viene conteggiata se comporta la modifica della decisione arbitrale originaria), per verificare, in maniera analoga al protocollo del VAR, episodi relativi a un goal realizzato o meno, all'assegnazione o meno di un calcio di rigore, a un'espulsione diretta o eventuali scambi di identità.


    IL COMUNICATO DELLA FIGC

    “L’Italia si conferma in prima linea per l’innovazione nel mondo del calcio”, commenta così il presidente Gabriele Gravina la richiesta della FIGC inoltrata alla FIFA e all’IFAB per essere inclusa nella sperimentazione del Football Video Support nei maggiori campionati nazionali attualmente sprovvisti di VAR. Nella lettera inviata ieri, la FIGC ha chiesto di poterlo utilizzare nel campionato di Serie C (stagione regolare, perché nei play off e play out è già previsto l’utilizzo del VAR) e nella Serie A Femminile professionistica, in attesa di valutarne l’implementazione anche in Serie D.

    Il FVS è uno strumento introdotto dalla FIFA per consentire al direttore di gara (non è contemplata la presenza di altri arbitri come avviene per il VAR), anche su richiesta delle due squadre, di rivedere una determinata situazione di gioco con l’ausilio del replay quando c’è la copertura televisiva (da una a quattro telecamere) e in determinati casi specifici. Lo strumento prevede che l’arbitro, assistito da un operatore video, si avvalga di un monitor a bordo campo. La decisione iniziale dell’arbitro non cambia, a meno che il filmato non mostri che sia stato commesso un ‘chiaro ed evidente errore’ o si sia in presenza di un ‘grave episodio non visto’.

    “Il desiderio di rendere il calcio sempre più moderno e attrattivo per un maggior numero di persone oltre al successo dei test portati avanti nel futsal grazie alla disponibilità dell’AIA e della Divisione Calcio a 5 – continua Gravina – ci hanno convinti ad ampliare il campo d’applicazione di uno strumento tecnologico di grande aiuto agli arbitri nelle competizioni dove l’investimento economico del VAR non è sostenibile”.

    Il FVS può essere richiesto a discrezione dell’arbitro e anche dalle squadre, ciascuna non più di due volte a partita (la richiesta di revisione non viene conteggiata se comporta la modifica della decisione arbitrale originaria), per verificare, similarmente al protocollo VAR, episodi relativi alla segnatura o meno di una rete, l’assegnazione o meno di un calcio di rigore, un’espulsione diretta o eventuali scambi d’identità.

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    Con la Marotta League. Il Var a chiamata andrà a farsi benedire. Soprattutto con gli arbitri scan...

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