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    Vanoli: "Sanabria è del Torino. Mercato? Non mi perdo in chiacchiere inutili"

    Vanoli: "Sanabria è del Torino. Mercato? Non mi perdo in chiacchiere inutili"

    • Federico Albrizio
    Il Torino affronta il Cagliari allo Stadio Olimpico Grande Torino nell'anticipo che apre la 22esima giornata di Serie A.

    Paolo Vanoli, allenatore granata, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la partita: le sue dichiarazioni.

    COME ARRIVA IL TORINO ALLA SFIDA - "Bene. Abbiamo dovuto recuperare un giorno in più, l'imprevisto di Firenze ci ha portato a giocare in dieci per più di un'ora. Recuperiamo gli squalificati, per Sosa è stata solo una tacchettata e sta bene. Sono indisponibili solo Ilic e Vojvoda".

    CLASSIFICA CORTA - "Lo diciamo dal girone di ritorno, tutte le partite sono importanti per raggiungere i punti per la tranquillità. Ci stiamo abituando, stiamo giocando con la giusta mentalità per conquistare questi punti".

    COME SI AFFRONTA IL CAGLIARI - "All'andata abbiamo espresso un ottimo calcio, nelle ultime tre gare loro hanno fatto bene e da quando hanno cambiato modulo hanno espresso un calcio migliore. Sono temibili, in questi anni sono stati abituati a lottare per il punto e si vede. Sono forti fisicamente, sui cross laterali e sulle palle inattive diventano pericolosi. Giochiamo in casa, dobbiamo sfruttarlo".

    COSA E' CAMBIATO RISPETTO ALL'ANDATA - "Non paragono i numeri agli altri, ma penso solo ai miei e a migliorare. Le statistiche sui gol dicono che eravamo in trend positivo, da quando manca Zapata abbiamo avuto difficoltà prima a creare e ora a concretizzare. La strada però è giusta".

    RISULTATO O PRESTAZIONE: A COSA PENSARE PER SUPERARE IL CAGLIARI? - "Non penso sia più importante pensare al primo. La prestazione è sempre al primo posto, poi ci sono le sfide contro chi affronti. Contro il Cagliari devi soffrire e battagliare, ma alla fine senza prestazione alla lunga puoi solo peggiorare. Continuiamo su questa strada, loro sotto l'aspetto della prestanza fisica sono forti e i duelli aerei saranno determinanti. Ci sarà il momento di soffrire e altri per pressare, cercando di fare male. A Firenze lo abbiamo fatto bene e anche contro la Juventus, quando pressi alto puoi concedere qualche occasione: è la nostra filosofia, una squadra deve saper interpretare tutti i momenti della partita. E' una cosa che fanno le grandi squadre".

    TORO IDEALE: QUELLO DEL PARMA E DEL DERBY O QUELLO DI FIRENZE CHE BATTAGLIA? - "E' da un mese che la squadra ha fame e carattere, come me. Le abbiamo gestite bene, a Firenze siamo stati in dieci per oltre un'ora: siamo stati lucidi, abbiamo gestito bene questa ora di gioco ed è stata una soddisfazione per me. Avevo visto la squadra lucida, così ho potuto rischiare inserendo Njie e Karamoh sugli esterni con Adams davanti. Stiamo capendo come gestire le fasi, dobbiamo essere però più cinici. La vittoria mancata con il Parma è stata la più eclatante".

    VLASIC PARLA DI UNITA' DI SPOGLIATOIO - "E' una soddisfazione. Quando prendo una squadra, la prima cosa che voglio è l'unità. E' un messaggio anche per i tifosi: solo così si può riconquistare la nostra gente. In casa è il nostro 12esimo uomo, dovevamo far vedere alla squadra che siamo squadra, che sappiamo battagliare e che abbiamo cuore. E' ciò che ripeto dal primo giorno. E' avvenuto attraverso processi, ci vuole tempo ma vedere questi ragazzi che hanno un obiettivo comune è un piccolo passo".

    WALUKIEWICZ O PEDERSEN: CHI COME TERZINO DESTRO? - "Non ho utilizzato a Firenze Pedersen perché ha avuto un problema e fino al mattino lo dovevamo provare. Pedersen lo fa bene quel ruolo lì, viene da una difesa a quattro. Eventualmente, per struttura ci può essere la possibilità di Walukiewicz anche se ha fatto poco il terzino. Bisogna anche valutare gli avversari per struttura, è un pensiero che sto facendo".

    MERCATO - "Fermo subito. Quando arriveranno i nuovi ci sarà conferenza, non commento nemmeno le parole del presidente, è inutile perdere tempo. Questa partita è fondamentale per noi, non posso perdermi in chiacchiere. Hanno parlato presidente e direttore, oggi sono concentrato sul campo".

    SANABRIA E' UN GIOCATORE DEL TORINO? GIOCA SEMPRE MENO - "E' un giocatore del Toro. Se deve entrare, è un giocatore del Toro. E' successo anche a Tameze: le chiacchiere le lascio agli altri. Un mese fa ho detto che mi serve il sostituto di Zapata, per il resto pensiamo al Cagliari. Spero che domani Tonny possa risolvere una grande partita".

    SU COSA DEVE MIGLIORARE ADAMS - "Ha fatto una grande prestazione, bisogna sempre valutare in funzione di ciò che succede. Da quando siamo rimasti in 10, ha tenuto il reparto alto. Tendiamo poco a fare i cambi gioco, lavoriamo sul controllo orientato: Adams ha fatto una grande partita. E' un nostro punto di riferimento, nel nuovo modulo si può costruire anche 4-3-3 con Vlasic. Adams e Sanabria, con una punta di riferimento, si possono esprimere meglio. E l'inizio con Duvan abbiamo fatto ciò che avevo in testa. Poi è una questione di equilibrio, il mio è un lavoro di mentalità per inserire tutti i giocatori qualitativi. E loro devono capire che serve anche la fase difensiva. E' un processo, più di una volta ho avuto la voglia di giocare con i miei giocatori più offensivi davanti, poi la classifica, il momento...c'è sempre il timing giusto".

    LA PARTITA DI DOMANI E' UN BIVIO PER RILANCIARSI? MANCA DA TANTO LA VITTORIA IN CASA - "E' un aspetto di quando sei ansioso e vuoi a tutti i costi un risultato. Il bivio non è nelle prestazioni, ne stiamo facendo di ottime e ottimi risultati. All'andata con Juve e Fiorentina avevamo perso e oggi abbiamo preso un punto, ora contro il Cagliari all'andata zero punti e ora punti importanti per la salvezza. In casa magari il pubblico ti spinge subito a chiudere la partita, ma qui contro il Parma è mancato solo il gol".

    KARAMOH PUO' DIVENTARE UN ESTERNO DI CENTROCAMPO A CINQUE IN PROSPETTIVA? - "Parto dagli esempi e parlo di mentalità. Sono stato in grandi club, come all'Inter con Conte: ci sono gli esempi come Perisic, il primo che non ha creduto in quel ruolo e andò al Bayern. In Germania ha vinto, è tornato con la mentalità vincente ed è diventato uno dei quinti più forti. E poi l'altro esempio è Politano: all'Inter faceva la seconda punta, poi vince lo Scudetto a Napoli e cambia mentalità. E' una questione di mentalità: lui tante volte al Napoli viene a difendere basso, con lui ha un grande equilibrio. Più che caratteristiche, è mentalità ed è ciò che voglio cambiare a questa squadra. Vlasic può fare tanti ruoli, bisogna vedere gli spazi ed essere al servizio della squadra. Punto tanto sul chip mentale, la voglia e la fame. E quando giocano male dicono che ero fuori posizioni...ma non dicevi che potresti in porta? E' un controsenso. Ho imparato che le grandi squadre hanno questo: i giocatori qualitativi devono avere la mentalità di soffrire con la squadra, è ciò che fa la differenza. Karamoh può fare tutto".

    A ILIC MANCA IL SALTO MENTALE? - "Bisogna vedere cosa vuole fare da grande. Lo dico sempre: io voglio fare l'allenatore, arrivo alle 8 e vado via alle 20 cercando di migliorare. A volte bisogna vedere cosa vuoi fare, lo dico anche ai miei figli".

    LUI COSA DICE? - "Il calciatore. Lo deve dimostrare in campo e anche in allenamento: la prestazione in gara è lo specchio di ciò che fai in allenamento. Non ho mai visto una squadra che si allena piano e la domenica va veloce. Le cose sono due: o perdi, o ti fai male".

    VANOLI E NICOLA DUE ALLENATORI CALDI - "Stiamo parlando di un ottimo allenatore che ha fatto salvezze incredibili. Amici fuori, poi in campo si lotta per un risultato. Ma io sono sempre stato nella mia area... (ride, ndr)".

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    Utente CM 130782
    Utente CM 130782

    Spero che il legate tra Vanoli e il Toro si mantenga per molto tempo, anche dopo l'era Cairo. Mi...

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