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    Van Dijk, un difensore da Pallone d'Oro

    Van Dijk, un difensore da Pallone d'Oro

    • Federico Zanon, inviato a Madrid
    Simply the best, semplicemente il migliore: Virgil van Dijk. Per la Uefa, che l'ha eletto man of the match, miglior giocatore della sfida contro il Tottenham, per la PFA (l'associazione dei calciatori militanti nel Regno Unito), che poco più di un mese fa l'ha scelto come il più forte della Premier League, davanti ad Aguero, Bernardo Silva, Mané e Hazard, per il Liverpool, che ha incassato le critiche per il suo acquisto multimilionario e ora si prende la sua rivincita. Certo, anche i Reds hanno pagato, in tutti i sensi, la scelta scellerata di non spendere, ne 2013, 7 milioni di euro per strapparlo al Groningen, ma hanno saputo rimediare, nel gennaio 2018, mettendo sul piatto 78 milioni in più del previsto. Ma ci hanno visto lungo, perché il ragazzo cresciuto nel Willem II può considerarsi a tutti gli effetti il miglior difensore del mondo.

    UOMO D'ORO - Una parabola, quella di Virgil (come ama mettere sulla maglia), che va raccontata: dal lavoro di lavapiatti all'Oncle Jean a Breda, passando per una brutta uremia che ha messo a rischio la sua vita, fino ad arrivare al trono di Europa, sempre con la stessa idea in testa: lavorare duramente, per arrivare in alto. Il nazionale olandese, a 28 anni, ha raggiunto la maturità giusta e soprattutto ha messo tutti in fila. Non gli manca nulla per essere considerato il migliore. Ha fisico, tecnica, senso della posizione. Sa leggere le azioni e soprattutto sa prendersi le sue responsabilità. Un leader, che dice sempre la cosa giusta, che fa sempre la scelta più funzionale. In un anno nel quale i grandi big hanno fallito, da Messi a Ronaldo, France Football dovrebbe farsi un esame di coscienza e dare il Pallone d'Oro a un difensore. Van Dijk, 13 anni dopo Cannavaro.

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