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Una nuova grana per i club: l'abolizione del vincolo sportivo. Ecco cosa cambia sul mercato
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VINCOLO SPORTIVO ABOLITO - Il D.lgs. 36/2021 ha stabilito la nascita della nuova figura del "lavoratore sportivo" a discapito del "vincolo sportivo", che è stato abolito. In sostanza, viene a cadere quello che prima era un accordo di esclusività a cui un giocatore doveva sottostare al momento della firma con una società, sia in ambito professionistico, sia dilettantistico. Ciò riguardava i cosiddetti "giovani di serie", ossia i calciatori che prendevano accordi con una società a partire dal 14° anno d'età e che, obbligatoriamente, restavano legati alla stessa fino al 19° anno d’età. Con l'abolizione del vincolo sportivo (1 luglio 2023), i calciatori sono costretti a sottostare alle due stagioni sportive solo se sono diventati "giovani di serie" prima del compimento del 15° anno. In tutti gli altri casi sono liberi di lasciare le società dopo solo una stagione sportiva, a meno che non sottoscriva un contratto di apprendistato di massimo tre stagioni. Contratto che, per la società, è un costo.
COSA CAMBIA SUL MERCATO - Per i club un simile cambiamento porta a due problemi non indifferenti. Il primo: non c'è più la certezza di mantenere i propri canterani fino ai 19 anni e, di conseguenza, di incassare dalla loro cessione. Il secondo: Il loro eventuale mantenimento non è più gratuito, ma diventa un costo, dal momento che è obbligatorio stipulare un contratto di apprendistato a partire dai 16 anni d'età.