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Juventus: l'autocritica e la cura di Thiago Motta per il quarto posto
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AUTOCRITICA - "Ogni giorno faccio autocritica non ho bisogno della sconfitta - le parole in conferenza -. Ogni scelta fatta è stata per ottenere il massimo nel momento. Rispetto l'opinione altrui, tornare indietro? Tornerei anche al ritiro in Germania. Vado in avanti in linea retta e la strada è quella giusta". Ora: due passaggi sono degni di nota. Il primo: andare in avanti in linea retta, cioè con le sue idee. La seconda: la strada è quella giusta, pure se il campo sembra dire altro.
COSA CAMBIA - Per questo, e pure per quello che è emerso nelle ultime ore, non sembra esserci un cambio drastico all'orizzonte. Vero: può tornare Thuram dal primo minuto, e può farsi largo in avanti di nuovo Vlahovic, ma non rappresenterebbero scelte di rottura con quanto visto e vissuto finora, sarebbe pura gestione, di uomini e quindi di risorse. Cambiare tutto per non cambiare nulla non è nello stile di Thiago Motta: il Gattopardo evidentemente non gli interessa, per lui conta semmai portare a casa la prossima partita, senza 'se' e senza 'ma', perché fare un nuovo filotto porterebbe tutte le considerazioni al posto giusto.
ERRORI - Ma possibile che Thiago non abbia pensato di aver sbagliato qualcosa? E' chiaro che i cambi non gli abbiano dato davvero nulla, nulla di concreto quantomeno. E lo stesso allenatore è convinto di aver fatto scelte coscienziose, ma pure di essere tradito dall'ingresso di qualcuno, magari più preoccupato dalla quantità del minutaggio che dalla qualità. In sintesi: non si condanna per le scelte, ma si "questiona", per dirla come fa lui, cioè si pone domande, praticamente tutti i giorni. Non può permettersi però di insinuare il dubbio, di sentirsi incompleto, di farsi insicuro. Alla Juve serve una guida sicura in un momento di tempesta.
DA ADESSO IN POI - Di sicuro, da adesso in poi, anche per un minor numero di partite, la base delle scelte può essere molto diversa. Motta conta di avere una base di 7-8 giocatori fissi e magari di far ruotare solo lo stretto necessario. Di creare perciò una base d'appoggio sicura, con la quale navigare verso quota 70 punti, verosimilmente il quarto posto. Il calendario lo permette, il momento pure. Aspetta il ritorno di Kalulu come un bambino attende Natale: con il francese e Cambiaso al top, il volto della difesa cambierà drasticamente, e pure questa fragilità potrebbe diventare solo un ricordo. Davanti, gerarchie ben definite: Vlahovic è un ricordo, Kolo Muani una certezza. Sugli esterni, Nico dovrà dare di più, mentre Conceicao è la variabile impazzita. E Yildiz? Eh, Yildiz. Dubbio grosso: vedremo.
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Commenti
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Tra Sergio e thiago non so chi mi piace di più 2 interisti doc