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Un ex nazionale inglese dà l'addio al calcio a 28 anni: 'Troppo razzismo e bullismo, ho pensato al suicidio'
LATO OSCURO - Queste le parole del 28enne inglese postate su Instagram: "Non avrei mai immaginato di poter arrivare a tanto: a 6 anni sognavo di diventare un calciatore e segnare in Premier League. In oltre 300 partite, sono riuscito a coronare quel sogno. Ma devo essere onesto. Nel calcio c'è un lato oscuro che può sopraffare chiunque: questo lato ha avuto un brutto effetto sulla mia salute mentale":
NEL 2012.. - "Ero seduto in una stanza d'albergo, da solo e al buio. Ero disperato, stavo per scoppiare in lacrime e volevo che la depressione mollasse quella presa emotiva che aveva cominciato ad esercitare su di me. Ho pensato anche al suicidio. È dura credere che un ragazzo nel pieno di una carriera in ascesa possa andare incontro a queste situazioni, però è così. Ho trovato uno sfogo nella scrittura delle poesie, riversavo su un pezzo di carta quello che stavo provando in quel momento. Ho subito episodi di razzismo in diverse occasioni, manipolazioni e abusi verbali, lasciando una macchia sporca in questo settore. Per questi motivi scelgo di non essere più un calciatore professionista, sapendo che tornerò ad essere un uomo più felice. Forse con un po' di distacco riuscirò ad apprezzare nuovamente il mondo del calcio".