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  • Un cappuccino con Sconcerti: siamo un calcio in crisi perché abbiamo un calcio scorretto

    Un cappuccino con Sconcerti: siamo un calcio in crisi perché abbiamo un calcio scorretto

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    E' giusto che nel calcio le riforme siano graduali, come suggerisce il nuovo presidente della Lega Casini. Ma è giusto anche che per stare dentro un'organizzazione si debbano rispettare delle regole. Questo è un problema delle società ma soprattutto della Federcalcio. Sono importanti i settori giovanili, ma sono determinanti i tempi in cui far rispettare le leggi. Ci sono episodi di falso in bilancio, di truffe evidenti come il caso Suarez, di plusvalenze fittizie, di giocatori in campo quando erano in quarantena, di partite sospese e giocate tre mesi dopo. 


    Per giudicare un bilancio non c'è bisogno di seguire la giustizia ordinaria, dovrebbe bastare la Covisoc. Per giudicare la regolarità delle quarantene basterebbe volerlo fare. Per una commedia buffa come il caso Suarez hanno pagato solo gli ingenui professori dell'università di Perugia. Le plusvalenze, se sono tante, non sono più di nessuno. La Salernitana torna in B senza aver avuto la possibilità di essere mai in serie A. Con questi criteri di giustizia sommaria, nessuna crescita, nessun prodotto, è garantibile al cliente. Siamo un calcio in crisi perché scorretto. Vorrei chiedere al neo presidente della Lega cosa intende fare su questo punto. 
     

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