Un cappuccino con Sconcerti: Pirlo ha parlato alla Zidane, ma non ha spiegato come giocherà la Juve
Torna l'appuntamento di Calciomercato.com: un cappuccino con Mario Sconcerti. I temi dell'attualità calcistica approfonditi da uno dei punti di riferimento del giornalismo italiano e presenza fissa sulle pagine del nostro sito. L'approfondimento di oggi è dedicato alle prime parole di Andrea Pirlo da allenatore della Juventus.
Pirlo ha parlato alla Zidane, con voce bassa e argomenti netti. E’ stato molto chiaro su Higuain, la cui brusca posizione di lato è stata decisa dal tempo e dalla società. Sconsiglio in futuro Pirlo di dire che un suo giocatore “è stato messo da parte”. E’ stato meno preciso sul calcio che vuol far giocare alla Juve. Può fare la difesa a tre, ma anche a quattro, oppure trovare un regista davanti alla difesa. L’importante sarà tenere bene il pallone. Non proprio un’idea di gioco. Nessun dubbio che Pirlo la conosca, ma non l’ha spiegata e nemmeno accennata.
Ascolta "Pirlo ha parlato alla Zidane, ma non ha spiegato come giocherà la Juve" su Spreaker.
Quello che è sembrato è stato comunque un allenatore in partita, molto più dentro le cose nuove di quanto la sua indole e la sua esperienza nel ruolo facessero presagire. Approfondendo, mi è sembrato quello che mi aspettavo, il tecnico di un una grande società che non vuole sorprese. Si lavora di gruppo, ognuno consiglia l’altro, torna la società, non c’è più l’allenatore numero dieci. E mi sembra anche che a Pirlo vada benissimo così.
Pirlo ha parlato alla Zidane, con voce bassa e argomenti netti. E’ stato molto chiaro su Higuain, la cui brusca posizione di lato è stata decisa dal tempo e dalla società. Sconsiglio in futuro Pirlo di dire che un suo giocatore “è stato messo da parte”. E’ stato meno preciso sul calcio che vuol far giocare alla Juve. Può fare la difesa a tre, ma anche a quattro, oppure trovare un regista davanti alla difesa. L’importante sarà tenere bene il pallone. Non proprio un’idea di gioco. Nessun dubbio che Pirlo la conosca, ma non l’ha spiegata e nemmeno accennata.
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Quello che è sembrato è stato comunque un allenatore in partita, molto più dentro le cose nuove di quanto la sua indole e la sua esperienza nel ruolo facessero presagire. Approfondendo, mi è sembrato quello che mi aspettavo, il tecnico di un una grande società che non vuole sorprese. Si lavora di gruppo, ognuno consiglia l’altro, torna la società, non c’è più l’allenatore numero dieci. E mi sembra anche che a Pirlo vada benissimo così.