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  • Un cappuccino con Sconcerti: la modestia del calcio italiano, Wembley è stata un'anomalia

    Un cappuccino con Sconcerti: la modestia del calcio italiano, Wembley è stata un'anomalia

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    L'eliminazione dell’Italia ha avuto un unico merito, riportarci tutti all'innocenza originaria. Non perdono solo i grandi club, solo Allegri o Inzaghi, Sarri o Gasperini, perdiamo tutti. Era un'anomalia avere squadre di club che non vincono niente da dodici anni, ma proprio niente, mentre Mancini con i trentacinque italiani rimasti in Italia, riusciva a vincere un Europeo al primo colpo. Ora anche lui entra nel coro degli afflitti. Non gli farà troppo male, perdere aiuta a crescere, è una legge di vita. 

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    E' un grosso sospiro di sollievo per i tanti maestri quotidiani gente da panchina e da tastiera: non abbiamo colpe, siamo solo modesti, quasi pippe. Ma quella è una legge di natura. Non solo siamo innocenti, ma anche incurabili. Dovremmo mandar via  duecento stranieri finendo per tenere solo gli altri duecento, ma diventeremmo anche poveri. Ci siamo abituati a trattative molto articolate estero su estero, con mediazioni di tanti operatori e guadagni multipli. Eppoi, se gli italiani tengono il mercato, fanno monopolio, non c'è risparmio. La nazionale se la sbrighi da sola. Se il problema dei risultati finalmente è di tutti, non è più di nessuno. E questa, amici miei, è una legge economica. O no? 

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