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  • Un cappuccino con Sconcerti: l'ingordigia ha ucciso la Superlega

    Un cappuccino con Sconcerti: l'ingordigia ha ucciso la Superlega

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Si dice perché no alla Superlega se nei fatti esiste già? E’ vero che la differenza dei soldi è sempre esistita. Fino a pochi anni fa, alla famiglia Agnelli si affiancavano Moratti e Berlusconi. Allora i soldi non si cercavano, o si avevano o si restava fuori. Certo che c’è da tanto tempo la Superlega: basta accorgersi che da quando ci sono i tre punti e le venti squadre hanno vinto il campionato soltanto Juve e Milan. Cosa volete cambi per il mondo se a vincere domani fossero Manchester o Londra? Cambierebbe per quei due-tre abituati a vincere, non per quelli che hanno sempre perso.
     
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    E’ questo l’errore fatale della Superlega, quello che l’ha messa all’angolo: non è stata pensata per vincere, ma per avere più soldi, un grande socialismo del capitale, una ridistribuzione fra molto ricchi. Che importa se arrivi sesto o ventesimo se sei sempre più ricco? Se non competi, non retrocedi e ti scegli da solo i tuoi avversari? E’ questa ingordigia ad aver ucciso la nuova Superlega. Era troppo. Come un caffè pagato per tutta la vita non da uno, ma da chiunque. Un’intossicazione di denaro. Splendida e semplicemente inattuabile per uno sport.

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