Un cappuccino con Sconcerti: Juve, è cambiata l'aria. E Ronaldo accetta Pirlo
E’ rimasta una piccola sufficienza di fondo, quella è figlia di un’abitudine a vincere che lentamente diventa limite. Ma c’è una partecipazione diversa nei tratti delle partite. Perfino Ronaldo sembra diventato più sentimentale, adesso vive la squadra, non pensa solo a se stesso. Ha accettato di spostarsi al centro quando gioca Chiesa, anche se è chiaro che non gli piace lasciare il territorio della sua vita. Ma lo fa, accetta perché capisce l’esigenza dell’allenatore. Un buon senso comune che in passato non è mai stato altrettanto automatico. E’ come se tutta la squadra si sentisse un po’ allenatrice di se stessa e Pirlo fosse un allenatore-giocatore. C’è il piacere di vedere le cose dallo stesso punto di vista, se volete anche quello di essere casta. Ma funziona.