Un cappuccino con Sconcerti: il calcio al tempo del Covid è lento e malinconico, come un alunno in Dad
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Conta molto la mancanza di pubblico, ma non credo sia decisiva. Aiuta la disattenzione, non la voglia di risultato. E un grande attore è preso dalla parte anche da solo davanti a uno specchio. No, è qualcosa di più, assomiglia alla didattica a distanza dei ragazzi, alla malinconia della loro nuova solitudine. E’ come se giocare a calcio avesse oggi un peso diverso, si potesse prendere con calma. E si fosse stanchi di vivere in ritiro, diffidando di chi ti viene vicino e nella paura di essere tu l’untore. Alla fine giochi male, non sei più tu. Come un piccolo alunno davanti a un computer condannato a essere disciplinato.