Un cappuccino con Sconcerti: Ibra è scomparso. Ma è più importante lui per il Milan o viceversa?
Mario Sconcerti
Il Milan è entrato in crisi quando si è trovato davanti a tre assenze: quella effettiva di Bennacer, quella pesante di Ibrahimovic e quella improvvisa di Calhanoglu. Di Bennacer e Calhanoglu sappiamo, di Ibrahimovic molto meno, ma la sua assenza è palese quanto i suoi gol. Dal 21 novembre scorso, ottava giornata in cui segnò due gol al Napoli, ha segnato soltanto in altre due partite. Otto gare le ha saltate per infortunio, una ha giocato gli ultimi minuti, nelle altre sei ha segnato due gol al Cagliari e due al Crotone. Se guardiamo il risultato, i suoi gol sono stati decisivi solo contro il Cagliari. Col Crotone due gol li segnò anche Rebic.
Nelle sei partite giocate per intero da Ibrahimovic dopo il suo ritorno, tre sono state perse dal Milan, due volte subendo tre gol contro Inter e Atalanta e una con lo Spezia. Il Milan di oggi è scomparso a centrocampo. Questo travolge la difesa e prosciuga l’attacco. Ma tre sconfitte su sei sono tante, meritano un dubbio. Era più importante Ibrahimovic per il Milan o viceversa? Molto del futuro sta nella risposta.