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  • Un cappuccino con Sconcerti: col Benfica serve una partita da Juve. Conta solo vincere, non importa come

    Un cappuccino con Sconcerti: col Benfica serve una partita da Juve. Conta solo vincere, non importa come

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Oggi la Juve non è una grande squadra e non si può nemmeno fargliene una colpa eccessiva. Nessuno in agosto pensava alla formazione di stasera come a quella dell'idillio. Ci sono stati errori di sopravvalutazione fisica di alcuni giocatori, c'è stato un mercato ricco e confuso in cui si è rinunciato troppo leggermente a Dybala, ci sono situazioni troppo sbilanciate su alcuni vecchi e altrettanto su alcuni giovani. C'è un tecnico che sta assorbendo come può l'enorme quantità di polvere alzata negli ultimi due mesi. 



    Questi sono problemi reali che potranno avere via via soluzione. Ma ci sono momenti in cui è l'evento che porta energia, non bellezza, non soluzioni, ma forza improvvisa e totale. Col Benfica è la partita più importante dell'anno perché da sola chiude o apre le porte. Questa è una partita da Juve, qualunque Juve, di Allegri o Carcano, Conte o Lippi. Inutile parlare di quello che non è perché oggi dovrà essere qualcosa. O non sarà. Io credo in questa Juve storta. Ci vedo dentro una potenzialità che non vedo nelle altre squadre. Ma stasera deve vincere, giochi come giochi. Ricordate come tutti festeggiarono il catenaccio col Chelsea finito con il gol di Chiesa? Basterebbe anche un bis. 
     

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