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Un anno senza Mihajlovic, il figlio: 'Allo stadio con mamma per Bologna-Roma'
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"Domenica c'è Bologna-Roma. Io, mamma e Viktorija saremo allo stadio Dall’Ara. I tifosi della Lazio stanno preparando delle cose e li ringrazio. Io sono tifoso della Lazio da sempre e anche della Stella Rossa. La Curva mi ha regalato il bandierone con il volto di papà. Lo porto tutte domeniche per farlo sventolare. Nel 2019 Sinisa fu contattato dalla Roma... Gli dissi, papà sei matto? Se vai alla Roma non posso più uscire! E lui mi hai risposto: meglio così stai a casa e non fai cazzate".
"A luglio 2019 eravamo in vacanza in Sardegna, papà era a Bologna e sarebbe dovuto partire per il ritiro. Chiamò mamma, le disse che aveva la leucemia e ci crollò il mondo addosso. Sapevo che era grave, ma conoscendolo non ho mai immaginato che potesse privarmi di lui. Per me era invincibile, invulnerabile. Dopo il primo trapianto si era ripreso alla grande. A Bologna si svegliava alle 6 di mattina, andava a correre per 11 chilometri, allenava la squadra e poi faceva palestra. Era attento all’alimentazione. Sembrava un robot. Poi la recidiva… E neanche in quel caso ho pensato che non ce l’avrebbe fatta. Papà ti trasmetteva una forza assurda. Una settimana prima di morire, anche se stanco e provato, andava a camminare per chilometri. E se vedendolo affaticato gli porgevo il braccio o volevo dargli aiuto, mi diceva: no, spostati, faccio da solo. Anche nei momenti di maggiore difficoltà, non l’ho mai visto fragile. Una sola cosa durante la malattia era cambiata. Si era aperto ai sentimenti, la corazza che aveva portato sempre era caduta e aveva lasciato esprimere quello che è sempre stato: un uomo buonissimo".