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    Un altro schiaffo al calcio della gente: le squadre di C e D cacciate dalla Coppa Italia

    Un altro schiaffo al calcio della gente: le squadre di C e D cacciate dalla Coppa Italia

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Ricordate la favola dell’Alessandria, che cinque anni  fa arrivò in semifinale di Coppa Italia e nella partita d’andata tenne testa al Milan? E quella del Pordenone, che due edizioni dopo venne eliminato nei quarti dall’Inter addirittura ai rigori? Ecco, conservate queste favole nella vostra memoria perché non si potranno ripetere: la Lega di Serie A ha deciso che le squadre di C e D non potranno più partecipare al secondo torneo nazionale; la decisione è presa, manca solo l’ufficialità. Basta poesia, basta sogni: nel calcio di oggi contano solo i soldi.

    Tante volte abbiamo raccontato con ammirazione le storie delle squadre di terza o quarta serie che in Inghilterra sono arrivate a confrontarsi con le big del calcio mondiale. E abbiamo detto: mandiamo anche noi le grandi a giocare sui campi di provincia. Pensate a Ronaldo o Ibrahimovic in uno stadiolo di periferia: un regalo al calcio della passione, dell’amore, della gente. Invece in Italia abbiamo sempre e solo pensato a evitare che le squadre principali rischiassero di essere eliminate anzitempo. Devono essere salvate fino ai quarti di finale in modo che i diritti televisivi abbiano più valore, perché Inter-Pordenone o Milan-Alessandria non avrà mai l’audience di Milan-Inter o Napoli-Juve. Di conseguenza le grandi debuttano agli ottavi di finale e per tanti anni hanno avuto il privilegio di giocare in casa, così - a meno di sconquassi - non si stancano e vanno avanti.

    Ora si è andati oltre, con questo nuovo schiaffo al calcio che conserva ancora un po’ di umanità. Fallita la Superlega, i club più ricchi non si fermano e cacciano dal tempio gli eretici della serie C e D. Che tristezza.

    @steagresti
     

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