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    Ulivieri a CM: 'Milan, senza Ibra si cambia. Juve senza difesa, Eto'o oscura Pazzini'

    Ulivieri a CM: 'Milan, senza Ibra si cambia. Juve senza difesa, Eto'o oscura Pazzini'

    • Gianluca Minchiotti

    Nel consueto appuntamento settimanele ai microfoni di Calciomercato.com, il presidente dell'Associazione italiana allenatori, Renzo Ulivieri, parla di Milan e Inter, con un occhio di riguardo per i momenti delicati di Ibrahimovic e Pazzini. Sotto la lente di ingrandimento di Ulivieri, finiscono anche Totti, Mazzarri, Sanchez, Mourinho e Del Neri.

    Ibrahimovic non fa gol su azione in campionato dal 29 gennaio e nelle ultime gare, comprese quelle con il Tottenham in Champions League, è sembrato stanco e nervoso, tanto da arrivare a tirare la manata a Rossi che gli costerà tre giornate di squalifica, derby compreso. Col senno di poi, Allegri non avrebbe fatto bene a risparmiarlo nel match casalingo contro l'ultima in classifica, il Bari?

    "Ibra è un giocatore talmente importante che è difficile rinunciare a metterlo in campo. Quella con il Bari poteva sembrava una gara facile sulla carta, ma, come si è visto poi sul campo, non lo era affatto. Nella storia e nell'annata di un calciatore comunque capitano i momenti no".

    Ora il Milan dovrà per forza di cose fare a meno dello svedese per tre gare (anche se i rossoneri hanno presentato ricorso): come cambierà la capolista senza Ibra?
    "Senza Ibrahimovic, il Milan dovrà cambiare modo di giocare, perché con lui le scelte tattiche sono obbligate. Se può giocare con Pato-Robinho e Cassano tutti e tre insieme? Se si sacrificassero tutti e tre in fase di copertura, sì. Poi dipenderebbe anche dal centrocampo".

    Anche l'Inter non attraversa un grandissimo momento. A Brescia la difesa è andata spesso in difficoltà e i nerazzurri hanno rischiato seriamente la sconfitta. E poi c'è un piccolo caso Pazzini: dopo un grande inizio in maglia nerazzurra, negli ultimi tempi l'ex sampdoriano è sembrato un po' fuori dal gioco. L'attacco della squadra di Leonardo ruota intorno a Eto'o, che decide nel bene (tante volte) e nel male (pochissime volte) le sorti dei match dei campioni d'Italia. Come vede il momento attuale di Pazzini?

    "Lui è in un momento di flessione. E' chiaro che Eto'o accentra su di sé il gioco dell'Inter, accade adesso e accadeva anche con Benitez. La presenza del camerunese è sempre determinante".

    Questa sera si gioca Bayern-Inter. I nerazzurri devono rimontare lo 0-1 subito a San Siro. Come andrà?
    "E' una gara impegnativa, anche se il Bayern, a parte il 6-0 dell'ultima gara in Bundesliga, non sta attraversando un grande periodo. Sarà una gara aperta, ma l'Inter ce la può fare".

    Passiamo alla Roma. Dopo la vittoria nel derby, Totti ha dichiarato: "Da quando c'è Montella è cambiata la mentalità e si vede la voglia di vincere". E' possibile che con Ranieri, con il quale i giallorossi avevano sfiorato lo scudetto, questa voglia non ci fosse?

    "A certi discorsi non ci faccio neanche più caso. Perché, Ranieri non infondeva alla squadra voglia di vincere? Montella è un allievo del corso di Coverciano e facciamo il tifo per lui, ma le parole di Totti nei confronti di Ranieri mi sono sembrate un po' ingenerose. Probabilmente Totti era in polemica con Ranieri e ora che ha fatto due gol nel derby, il primo sfruttando una barriera messa male, si sfoga".

    Capitolo Napoli. Dopo essersi lamentati degli arbitri per i match con Milan e Brescia, stavolta i partenpoei assistono alle lamentele dei loro avversari: il Parma è infuriato per il gol in fuorigioco di Hamsik. La ruota gira...

    "Già, ora il Napoli non si lamenta più. Ma anche a Firenze aveva avuto errori a vantaggio. La storia col Brescia poi non mi era proprio piaciuta... Con il Parma il Napoli ha avuto un episodio a favore, ma ha meritato di vincere, così come il Milan aveva meritato di vincere con il Napoli. Questo a prescindere dagli episodi arbitrali, anche se poi, secondo me, il rigore per i rossoneri quella sera ci stava".

    Per concludere il discorso sul Napoli, nella conferenza di sabato Mazzarri è sembrato lusingato da un possibile interesse della Juventus nei suoi confronti per la prossima stagione. Parole inopportune in questo momento quelle del tecnico livornese?

    "Io non l'ho sentito direttamente, ma se così è stato, sì, è stato un po' inopportuno in questa fase della stagione. La squadra comunque non mi sembra che ne abbia risentito, anzi".

    Alle spalle del Napoli, sale al quarto posto, superando la Lazio, la meravigliosa Udinese di Guidolin. Se non avessero fallito le prime giornate, oggi i friulani potrebbero giocarsi lo scudetto.
    "Credo che l'Udinese abbia la classifica che si merita, nè più nè meno. Sta giocando un grande calcio, grazie a grandi attaccanti, di Natale e Sanchez, entrambi in stato di grazia, e a un'ottima organizzazione di gioco".

    Sanchez farebbe comodo a parecchie grandi squadre, non trova?

    "E' eccezionale, farebbe al caso di molti grandi club, non solo in Italia. Anche al Real Madrid servirebbe uno così".

    A proposito di Real Madrid, in questo periodo in Spagna José Mourinho è stato molto criticato per le sue continue lamentele e accuse ad arbitri e avversari. In Italia il personaggio piaceva, in Spagna un po' meno, tanto che perfino la stampa di Madrid lo ha accusato di "piangere sempre".
    "Anche in Italia aveva costantemente questo atteggiamento. Per compattare l'ambiente dell'Inter, si scagliava di volta in volta contro un bersaglio diverso, una volta gli arbitri, una volta Mazzarri, un'altra volta Ranieri, un'altra ancora Beretta, e così via... In Italia a qualcuno piaceva questo atteggiamento, in Spagna piace meno".

    Un tecnico che in Italia ha dato del filo da torcere a Mou, sia con l'Atalanta che con la Sampdoria, è stato Del Neri, la cui avventura con la Juventus sembra ormai destinata a finire, se non ora a fine stagione. A Cesena le sue sostituzioni, in particolare il cambio di Del Piero, hanno lasciato un po' perplessi. Il tecnico di Aquileia sembra non avere più il polso della situazione.

    "Mah, ha tolto due attaccanti che erano stanchi, Del Piero e Matri, ma direi che i problemi della Juve più che in attacco sono in difesa, dove il materiale tecnico a disposizione dell'allenatore non è di prima qualità".

    Senza la penalità di tre punti, a pari della Juventus ci sarebbe il Bologna. Grande stagione quella rossoblù: ormai la squadra di Malesani sembra definitivamente fuori dalla zona retrocessione.
    "Il Bologna è una squadra costruita bene, grazie al lavoro davvero importante del direttore sportivo Carmine Longo e grazie al lavoro di un allenatore che ha saputo valorizzare bene la rosa che gli è stata messa a disposizione".

    Nelle zone basse della classifica, invece, c'è grande bagarre. Bari a parte, ormai staccato, dal Chievo al Brescia sei squadre si giocano la permanenza in Serie A.

    "Anche lì il campionato è combattuto e vivo, con le protagoniste che ci si aspettava, Sampdoria a parte naturalmente". 


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