Barzagli a rischio per Juve-Barcellona
Come una corsa a ostacoli senza fine. La stagione di Andrea Barzagli si è trasformata in questo: dopo una lenta riabilitazione per la tendinopatia che lo ha tenuto lontano dal campo dal Mondiale a inizio marzo, ormai il difensore bianconero sembrava aver ritrovato la condizione migliore. Ma proprio adesso che il sogno finale di Champions è alle porte, un altro guaio rischia di comprometterne la presenza. Gli esami effettuati in mattinata, come da comunicato ufficiale della Juventus, hanno confermato come il fastidio accusato da Barzagli a fine primo tempo della sfida con il Napoli sia legato in realtà ad una lesione di primo grado del retto femorale destro. La nuova corsa contro il tempo di Barzagli riprende quindi da oggi con terapie e riabiliatazione, quotidianamente le sue condizioni verranno monitorate dallo staff sanitario della Juve con l'obiettivo unico di metterlo a disposizione di Max Allegri per la finale di Champions del 6 giugno, tra dodici giorni: un infortunio del genere ha tempi di recupero che oscillano tra i sette e i quattordici giorni, ogni dettaglio a questo punto farà la differenza.
VERSO BERLINO – Una brutta tegola per la Juve tutta. Anche perché avere o no a disposizione un elemento come Barzagli, non sposta gli equilibri della squadra solo in termini di spessore ed esperienza. Ma rischia di condizionare anche tatticamente, e parecchio, la preparazione della sfida al Barcellona. Con Barzagli, Allegri sa di poter disegnare una Juve anche con la difesa a tre già dal primo minuto, ma soprattutto a partita in corso se l'andamento del match lo richiedesse: tra le tante qualità dimostrate in questi anni dal difensore della Nazionale, infatti, negli ultimi mesi è emersa anche la capacità di entrare subito in partita donando un nuovo equilibrio alla squadra nei momenti più concitati della gara. La cavalcata Champions ne è la dimostrazione. Non solo: l'idea di un Barzagli in campo fin dal primo minuto, rappresentava un'arma preziosa anche in termini di partita a scacchi con Luis Enrique. Togliere dieci o venti metri di campo da attaccare a gente come Messi, Neymar e Suarez poteva essere una delle alternative tattiche di Allegri per provare ad arginare il potenziale offensivo del Barcellona, devastante in campo aperto. Dodicesimo titolare autentico di questa Juve, Barzagli rappresenta molto di più di un semplice difensore centrale: ecco perché Allegri e lo stesso Barzagli chiederanno l'ennesimo miracolo al proprio staff sanitario.
Nicola Balice@NicolaBalice