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    Udinesemania: Velazquez, ora o mai più

    Udinesemania: Velazquez, ora o mai più

    • Nicola Santarossa
    Si sapeva che quella con il Napoli non sarebbe stata una partita semplice e infatti il risultato finale non è mai stato in discussione: 0-3 per i partenopei, con l’Udinese troppo sterile in zona offensiva e in difficoltà in fase di costruzione, soliti problemi di quest’inizio stagione.

    E così è arrivata la quarta sconfitta di fila per i friulani, che ora si trovano al quintultimo posto a quota 8, assieme al Bologna, ed a soli due punti dalla zona retrocessione.
    Da Londra, con Gino Pozzo, è arrivato l’ultimatum per il tecnico Velazquez, obbligato a fare punti già a Genova domenica prossima, sponda rossoblù; la società bianconera non è affatto contenta del lavoro dell’allenatore spagnolo, che proprio nella sfida casalinga col Napoli ha cambiato modulo, rischiando una difesa a 3 che non aveva mai provato prima d’ora. Risultato? Ekong sostituito al 34esimo del primo tempo e Larsen costretto a fare l’esterno di centrocampo.

    Il gol dello 0-1 è arrivato dopo appena 14 minuti grazie alla magia di Fabian Ruiz, che ha sfruttato un errore in fase di uscita di Behrami e Fofana e ha trafitto Scuffet con un gran destro sul secondo palo; lo spagnolo subentrato a Verdi, infortunatosi alla prima azione del match, è stato uno dei protagonisti della partita assieme ai compagni di reparto, dominando il centrocampo e mettendo in continua difficoltà le mezzali bianconere. Dal momento del vantaggio azzurro fino alla fine del primo tempo l’Udinese ha cercato di impensierire la difesa avversaria con gli spunti di Lasagna e De Paul, reduci entrambi della prima chiamata in Nazionale: il primo si è fatto ipnotizzare dall’ex Karnezis dopo essere scappato in velocità ad Albiol, mentre “el Diez” bianconero ha cercato di verticalizzare alcuni palloni, non sfruttati però da KL15.

    Nella ripresa il Napoli ha sofferto meno e ha gestito il gioco senza troppi patemi: i cambi hanno regalato freschezza ai giocatori di Ancelotti e fatto rifiatare due pedine importanti in vista del match di Champions contro il PSG. È proprio nel corso del secondo tempo che si sono visti i problemi dei friulani: poco giro palla, poche occasioni create, ma soprattutto tanti problemi per poter servire l’unica punta. Lo dimostrano i soli 8 gol segnati in questo campionato (di cui uno solo da Lasagna), terzo peggior attacco della Serie A; anche l’infortunio di Teodorczyk non aiuta, fuori per alcune settimane, assieme a quello di Machis ed al probabile forfait di Mandragora in vista della prossima trasferta.

    Ora Velazquez, se vuole rimanere sulla panchina friulana, dovrà trovare delle soluzioni alle varie assenze e specialmente dare un'impronta differente al gioco friulano, affidando la manovra del gioco a Mandragora e affiancando a Lasagna qualcuno in grado di servirlo ed aiutarlo anche in fase di non possesso. Urge cambiare modulo e assegnare agli interpreti del nuovo schema di gioco delle istruzioni che possano far rialzare l’Udinese, ripartendo dalle giocate di De Paul e dall’esperienza di capitan Behrami, per ripagare la fiducia dei tifosi e regalare al pubblico bianconero una situazione differente da quella attuale.
     

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