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Udinesemania: Tudor, l'ultimo di una lunga serie
Insomma, tecnici di un certo livello, con tanta esperienza alle spalle, in Serie A e non solo. Ecco che allora la domanda sorge spontanea ai tifosi friulani: è possibile che a pagare sia sempre chi guida la squadra?
La risposta sembra scontata, visto che cambiando il mister si danno nuovi stimoli ai giocatori, si riconsolida il gruppo e – stando a quanto visto finora a Udine – nelle prime giornate si fanno sempre punti preziosi.
Ma quanto può durare questa cantilena?
Dopo Guidolin, allenatore che in Friuli vorrebbero rivedere molto volentieri, nessuno è riuscito a farsi confermare per due stagioni di fila; un dato che fa riflettere, soprattutto vista la grande quantità di tecnici cambiati in così poco tempo.
Tudor è solamente l’ultimo di una lunga serie: la sconfitta con la Roma, dopo gli schiaffi presi a Bergamo, è il punto più basso raggiunto dal croato sulla panchina bianconera. Dopo aver salvato per ben due annate consecutive l’Udinese dal baratro della Serie B, Tudor era riuscito a dare un’impronta alla squadra nel corso della stagione corrente, con una difesa solida, un centrocampo intelligente, ma un attacco con grandi difficoltà a concretizzare quanto creato.
E allora ecco che anche l’esperienza di Tudor, la seconda dopo l’apparizione nel 2018, è giunta al capolinea: tanti i nomi dei mister che possono sostituirlo, poche le speranze dei tifosi.
I supporters bianconeri hanno perso ormai la fiducia e la pazienza nei confronti di quella società che non sta per nulla ricambiando l’amore che i sostenitori friulani hanno dimostrato nel corso degli anni; l’ennesima delusione è arrivata ieri, in casa, davanti a uno stadio tutto esaurito, anche in una serata fredda e infrasettimanale.
Ora l’Udinese andrà a Genova, probabilmente accompagnata da chi ancora ci crede, da chi ancora spera di vedere una luce in fondo al tunnel, da chi alla maglia ci tiene per davvero e vuole difenderla a tutti i costi; la partita sarà molto delicata, la posizione in classifica inizia a preoccupare.
I tifosi sono gli unici incolpevoli, in una situazione quasi surreale che sembra ripetere ciò che già si è visto negli anni scorsi: quanto andrà avanti tutto ciò?