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    Udinesemania: ricominciare sì, ma solo in sicurezza. Al via anche gli allenamenti

    Udinesemania: ricominciare sì, ma solo in sicurezza. Al via anche gli allenamenti

    • Nicola Santarossa
    In tanti si continuano a chiedere cosa ne sarà del campionato di Serie A, ma le parole del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, sembrano aver chiarito definitivamente la situazione: “Farò di tutto per poter ripartire in sicurezza. Il Comitato tecnico-scientifico ha già dato l'ok per gli allenamenti individuali degli sport di gruppo dal 4 maggio, poi il 18 ripartiranno anche gli allenamenti collettivi, se il protocollo Figc verrà approvato ”.
     
    Insomma, dichiarazioni che fanno ben sperare dopo le notevoli frenate delle ultime settimane.
     
    E nel frattempo anche l’Udinese ha riaperto i cancelli del proprio centro sportivo, il Bruseschi: da oggi, infatti, il club friulano, nel rispetto delle norme di sicurezza e distanziamento sociale, ha dato la possibilità ai propri giocatori di accedere ai campi di allenamento in maniera scaglionata e programmata, lasciando chiusi tutti gli altri ambienti, come spogliatoi e palestre.
     
    Le prossime due settimane, dunque, saranno fondamentali per conoscere il futuro della stagione in corso: se i contagi continueranno a diminuire, allora si cercherà una soluzione per poter portare a termine il campionato, ovviamente a porte chiuse.
     
    I bianconeri, dopo un finale di andata più che positivo, dovranno fare i conti con la delicata posizione in classifica, maturata dopo un girone di ritorno iniziato in maniera tutt’altro che facile: le zero vittorie, su sette partite giocate, hanno peggiorato quanto di buono fatto nella prima parte di stagione, finendo per essere risucchiati in piena lotta retrocessione.
     
    Ora il terzultimo posto dista solamente tre lunghezze ed è anche per questa ragione che i friulani erano favorevoli ad un finale anticipato del campionato in corso: già nei prossimi giorni si delineerà il futuro della Serie A, dati i numerosi incontri che Figc, governo, comitato tecnico-scientifico e Lega Calcio dovranno affrontare.
     
    L’obiettivo è quello di ripartire, ma se non ci saranno gli estremi per poterlo fare, allora si ricorrerà alla non assegnazione dello scudetto, chiudendo i battenti e rimandando tutto al prossimo anno.
     

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