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Udinesemania: la dignità non si può perdere così
Ma non è andata proprio così: ieri sera a Torino l’Udinese non è mai scesa in campo, riuscendo nell’impresa di perdere in malo modo anche con le seconde linee della squadra di Allegri.
Ebbene sì, perché la Juventus martedì affronterà l’impegno più importante della stagione, nel tentativo di rimontare quel 2-0 rimediato in casa dell’Atletico Madrid; proprio per questa ragione il mister toscano ha voluto far rifiatare i titolari, lasciando fuori per tutti i 90 minuti giocatori come Mandzukic, Chiellini e Ronaldo appunto, assieme agli squalificati Pjanic e Cancelo, facendo subentrare Dybala solamente nel finale.
La Vecchia Signora ha saputo controllare il match senza difficoltà alcuna, portandosi in vantaggio con una strepitosa doppietta del classe 2000 Kean, abile nella ripresa anche a guadagnare il rigore poi trasformato da Emre Can.
Il quarto gol non ha tardato ad arrivare: cross di Bentancur dalla destra, inserimento di Matuidi lasciato solissimo e Musso trafitto ancora. Nel finale di gara, l’unica consolazione per i friulani è stata il ritorno al gol di Lasagna, utile soltanto per il morale.
Ma analizzando il match, cos’è mancato ai ragazzi di Nicola? Cosa non è andato per il verso giusto? La risposta sembrerebbe quasi scontata, ma non vogliamo essere così severi nel giudicare una squadra decimata dagli infortuni; in difesa, complice l’infortunio di Nuytinck, è subentrato Opoku che con i suoi errori (non i primi della stagione) ha di fatto regalato 2 gol alla Juve. Anche il debutto di Wilmot è stato da dimenticare, assieme alla terrificante prestazione del compagno di reparto Fofana.
Se il primo ed unico tiro in porta è arrivato all’85esimo un motivo ci sarà; la grinta e l’orgoglio personale vanno messi sempre, anche per rispetto a chi si è fatto più di 1000 km per vedere un allenamento della Juve B. Le partite si possono perdere, ma vanno prima giocate; la dignità, invece, bisogna difenderla ininterrottamente.